Come trovare lavoro in Giappone
Ti stai chiedendo anche tu se trovare lavoro in Giappone sia facile o difficile per chi è italiano? La mia risposta è che non è facile e neppure difficile: dipende da quanto sei bravo, da quanto sei determinato, dalle tue esperienze e qualifiche, ed anche da un po’ di fortuna.
Vivendo in Giappone ho avuto modo di conoscere tanti italiani che sono riusciti a trovare lavoro, alcuni dei quali hanno ottenuto un grande successo, ma ne ho incontrati anche molti altri che hanno fallito e se ne sono dovuti andare, oppure sono rimasti a fare lavoretti per tirare avanti, e spesso si lamentano scaricando le responsabilità dei propri insuccessi su tutto tranne che su loro stessi.
Quali lavori può fare un italiano in Giappone?
I lavori che può fare un italiano in Giappone sono tantissimi: fra le persone che ho conosciuto, c’è chi è ricercatore, chi fa l’insegnante, chi è impiegato, chi traduce manga e videogiochi, chi fa il prestigiatore, chi lavora nel mondo dell’intrattenimento, chi è imprenditore, chi lavora nella ristorazione, e tanti altri ancora.
Alcuni di questi puoi conoscerli anche tu, ascoltando i racconti delle loro esperienze ed i loro consigli, nei video della serie Parliamo di Giappone, che ho realizzato sul mio canale Youtube.
Alcuni settori in cui gli italiani hanno maggiori opportunità, insieme a stranieri di altre nazionalità, sono la ristorazione, l’insegnamento delle lingue, le traduzioni e l’import-export. Per i lavori che rientrano in queste categorie c’è sicuramente più richiesta rispetto ad altri ambiti, ma devi tener presente che c’è anche molta più concorrenza. Per questa ragione, se vuoi avere maggiori probabilità di trovare un buon impiego, devi saperti presentare come uno dei migliori nel tuo campo.
Un’altra possibilità, per chi ne ha le risorse, è avviare la propria attività imprenditoriale. Questa strada presenta diverse difficoltà, che possono però essere superate grazie all’esperienza ed all’aiuto di buoni consulenti.
Conoscere il giapponese è indispensabile?
Per la quasi totalità dei lavori parlare giapponese è fondamentale. Mi sembra una cosa abbastanza scontata da dire, ma per assurdo è una delle domande che mi vengono poste più spesso. Prova a pensare a quanti lavori potrebbe fare uno straniero in Italia senza capire una parola di italiano: pochissimi o quasi nessuno. In Giappone, visto che si parla prevalentemente una sola lingua, vale lo stesso principio.
Ci sono delle eccezioni che confermano la regola, come alcuni lavori in cui non è previsto il contatto col pubblico, oppure impieghi in società multinazionali che hanno delle filiali in Giappone. Anche se esistono queste rare eccezioni, devi accettare il fatto che fra le occasioni lavorative che potrai trovare, nel 99% dei casi ti verrà richiesta la conoscenza del giapponese.
I vantaggi di essere laureati
Come nel resto del mondo, alcuni lavori necessitano di determinate qualifiche e titoli di studio, ma in molti casi la laurea non è assolutamente indispensabile al fine di essere assunti.
Seppur non sia fondamentale per trovare un impiego, la laurea è comunque un requisito importante per chi ambisce ad ottenere un visto lavorativo, in quanto è spesso richiesta dall’ufficio immigrazione, dal quale dipende l’ottenimento dei documenti necessari alla permanenza nel Paese.
In molte situazioni, l’unica alternativa alla laurea presa in considerazione dall’ufficio immigrazione, è un’esperienza dimostrabile di molti anni (di solito 10) nella propria professione. Senza possedere almeno uno di questi requisiti, c’è un’altissima probabilità di vedersi respingere la richiesta di un visto lavorativo.
Le tipologie di visto che permettono di lavorare in Giappone
Oltre a quelli lavorativi, esistono vari tipi di visto che consentono ad uno straniero di lavorare in Giappone. Fra questi, il più facile da ottenere è il visto studentesco, che apre le porte al mondo del lavoro ma presenta alcune limitazioni.
Come suggerisce il nome, questo genere di visto è destinato a chi si trova in Giappone per ragioni di studio. Previa autorizzazione da parte dell’ufficio immigrazione, chi possiede un visto studentesco può anche lavorare, fino ad un certo numero di ore settimanali (generalmente 28), il che significa avere la possibilità di svolgere solo lavori part-time.
Gli stranieri che hanno legami di parentela con cittadini giapponesi, o che hanno ottenuto il riconoscimento dello status di rifugiato, hanno la possibilità di ottenere un visto familiare e beneficiare della possibilità di lavorare in qualsiasi ambito, senza alcuna limitazione imposta dalla legge, alla pari con i cittadini giapponesi.
Il visto temporaneo, ovvero quello che viene concesso tramite un semplice timbro sul passaporto quando ci si reca in Giappone per periodi inferiori a 90 giorni, non consente di lavorare, ed infischiarsene violando la legge può comportare sanzioni molto severe.
Comincia dall’ABC
Se stai pensando di venire a vivere e lavorare in Giappone, ma non ne sei ancora sicuro al 100%, oppure non hai ancora le idee chiare su quale professione svolgere, ti consiglio di cominciare il tuo percorso trascorrendo qualche mese in Giappone con il visto studentesco.
Oltre ad essere il più facile da ottenere, offre numerosi vantaggi: potrai infatti apprendere la lingua giapponese più rapidamente ed efficacemente rispetto a qualsiasi corso effettuato in Italia, avrai modo di fare le prime esperienze lavorative, ed allo stesso tempo potrai costruire una rete di relazioni ed amicizie che potrebbero indirizzarti verso nuove opportunità.
Non ci sono limiti di età per intraprendere un percorso di studi in Giappone. L’unico limite potrebbe essere imposto dal budget, in quanto pagarsi tutte le spese (biglietto aereo, retta scolastica, affitto, ecc.) richiede una certa disponibilità economica. D’altra parte, qualsiasi strada tu scelga, all’inizio avrai comunque bisogno di avere un po’ di risparmi da cui attingere, perché oltre a non essere dietro l’angolo, il Giappone è un Paese in cui il costo della vita non può di certo essere considerato basso.
La miglior risorsa per trovare lavoro in Giappone
Nel corso del tempo ho visto tanti ragazzi arrovellarsi fra le migliaia di annunci di lavoro che si trovano online, senza ottenere grandi risultati. Sembra incredibile, ma la risorsa più utile ed efficace è anche una di quelle meno menzionate.
Sto parlando di Hello Work: un servizio messo a disposizione dal Ministero del Lavoro, che ha proprio lo scopo di aiutare le persone in cerca di un impiego, sia giapponesi che di altre nazionalità. Sul sito ufficiale puoi trovare molte informazioni (in lingua giapponese), ma il mio consiglio è di recarsi direttamente in uno dei loro uffici.
L’ufficio di Shinjuku è uno dei più attrezzati ed è possibile parlare anche in lingua inglese con parte del personale. Nonostante questo, prima di presentarti da loro munito di curriculum, ti consiglio di studiare il giapponese fino ad un livello quantomeno intermedio.
Per quanto lo staff di Hello Work potrà essere disponibile nell’aiutarti, trovare delle valide offerte di lavoro sarà molto complicato se non saprai comunicare in giapponese.
Gli annunci di lavoro online
Veniamo ora agli annunci online: una risorsa che può essere utilizzata anche prima di mettere piede in Giappone. In questo articolo non voglio fare un lungo elenco di siti internet, quindi mi limito a citare le risorse che ritengo più utili: GaijinPot Jobs, Career Cross, Daijob.
Ti anticipo che la stragrande maggioranza degli annunci che troverai saranno scritti solo in giapponese. Se hai difficoltà a capirci qualcosa, anziché perder tempo a filtrare gli annunci in inglese, ti consiglio di rimandare la ricerca del lavoro e dedicarti piuttosto allo studio della lingua.
So di essere ripetitivo su questo punto, ma non mi stancherò mai di dirlo: se vuoi trovare un lavoro decente in Giappone, la prima cosa di cui ti devi preoccupare è imparare il giapponese.
Ambasciata, camera di commercio ed enti pubblici
Mi sono reso conto che la prima cosa che fanno quasi tutti quelli che vogliono venire a vivere in Giappone, è contattare l’ambasciata o il consolato per chiedere una mano. Questi enti non sono degli uffici di collocamento e non ti aiuteranno concretamente nella ricerca di un lavoro. L’unica cosa che possono fare è indicarti delle risorse utili da cui reperire informazioni. Un buon consiglio che ad esempio potrebbero darti è quello di leggere questo articolo, oltre agli altri presenti sul mio sito.
Puoi scrivere alla Camera di Commercio Italiana in Giappone, ma a meno che tu non rappresenti un’azienda già avviata, anche da questo ente è molto difficile ricevere un aiuto concreto. Molto probabilmente, il massimo che potranno fare sarà fornirti un elenco di annunci di lavoro.
Ogni tanto la Camera organizza degli aperitivi a Tokyo ed in altre città giapponesi, in cui è possibile fare conoscenza con persone che hanno molti anni di esperienza di lavoro in Giappone. Una volta sono stato ad uno di questi eventi e c’erano quasi un centinaio di persone, sia italiani che giapponesi, quindi se ne hai l’occasione ti consiglio di andare, più che altro per fare nuove amicizie e raccogliere qualche consiglio da chi ha già maturato una certa esperienza.
Un’organizzazione molto importante è la Japan External Trade Organization. Se ti presenti come privato in cerca di lavoro, quasi certamente non ti offriranno i loro servizi di assistenza e consulenza gratuita, ma sul sito della JETRO troverai comunque un’infinità di informazioni sul lavoro in Giappone veramente utili e consultabili da chiunque.
Curriculum, biglietti da visita ed altri accorgimenti
Quando ti presenterai ai potenziali datori di lavoro, non farti trovare impreparato. In Giappone la forma conta moltissimo, quindi non trascurarla pensando solo alla sostanza.
Fai in modo di avere sempre con te qualche biglietto da visita stampato su carta decente: ci sono numerosi siti internet su cui possono essere acquistati con pochi euro.
Prepara il tuo curriculum in inglese e giapponese, e curalo in modo tale da fare una bella figura. Se non sai come scrivere un curriculum, Google ti aiuterà.
Per i colloqui di lavoro, vestiti adeguatamente e preparati bene le cose che dovrai dire. Le volte in cui non verrai richiamato, non lasciarti demoralizzare e continua le ricerche: per raggiungere i propri obiettivi è normale dover superare alcuni fallimenti.
Quante possibilità hai di trovare realmente un lavoro?
Nessuno potrà rispondere a questa domanda, ma una cosa è certa: se sei abbastanza forte e determinato da andare a vivere dalla parte opposta del globo, è probabile che tu abbia anche le risorse per cavartela nel mondo del lavoro.
Ascolta i consigli e le esperienze di tutti, sia positive che negative, ma non lasciarti mai abbattere da chi cercherà di demoralizzarti. Aver letto questo articolo è senza dubbio già un buon punto di partenza per ottenere dei risultati positivi.