Una tomba per le lucciole (Hotaru no haka)
Una tomba per le lucciole è l’anime più commovente che abbia mai visto, se avete una sensibilità nella norma preparate una grande quantità di kleenex perché vi saranno utili per asciugare tutte le vostre lacrime.
Il film è ambientato in Giappone, quasi al termine della seconda guerra mondiale. A causa dei bombardamenti due bambini, Seita e Setsuko, perdono la madre, e del padre, arruolato in marina, non si hanno notizie. Rimasti praticamente soli sono costretti a vivere da una loro zia che si dimostra subito un’approfittatrice che non mostra alcun attaccamento o compassione per i due poveri bambini. Infatti, una volta accolti in casa sua, la donna prima utilizza tutte le scorte di cibo che Seita ha portato e poi impone la vendita dei kimono della madre per barattarli con del riso, di tutto questo cibo Seita e Setsuko vedono ben poco e presto cominciano a soffrire la fame. Vedendosi negato il cibo Seita, il maggiore, decide di prelevare dal conto della madre parte dei soldi che questa ha lasciato per comprare sia il cibo che gli utensili necessari per cucinare. Sotto le pressioni costanti della zia i due bambini decidono di andare a vivere per conto proprio in una grotta usata come rifugio, a questo punto comincia un declino senza ritorno. Seita saccheggia le case durante i bombardamenti e compie piccoli furti di cibo nel tentativo disperato di sopravvivere e di sfamare la sorellina Setsuko. Il cibo che riesce a procurarsi non basta e Setsuko si ammala gravemente a causa della denutrizione e muore lasciando completamente solo il ragazzo che si lascerà andare fino alla morte.
Delicata e commovente storia di denuncia delle atrocità della guerra e delle sofferenze che devono subire i civili durante un conflitto. Un senso di abbandono accompagna tutto il film in cui i due bambini sono abbandonati da tutto e tutti, nessuna pietà viene mostrata nei confronti di Seita e Setsuko e nessun aiuto concreto viene loro offerto. Gli adulti, che fanno da sfondo e che mano a mano vengono a contatto con i bambini, si limitano a dare consigli superficiali che hanno il solo scopo di liberarsi di loro in fretta e di ripulire la propria coscienza da qualsiasi scrupolo. Gli adulti sono cinici, egoisti, meschini e senza alcun interesse per la triste sorte dei bambini, ciò che sembra importante è solo la propria sopravvivenza. La giusta rabbia di Seita esplode quando, scoperto l’annientamento della flotta giapponese, giunge alla consapevolezza della morte del padre al quale rimprovera di essere morto in guerra per gente ingrata, gente che prima osannava i propri eroi e che presto li ha dimenticati.
Il film inizia con la morte di Seita e con il suo fantasma che si ricongiunge a quello della sorella, i due spiriti iniziano da quel momento a ripercorrere la triste storia che li ha visti protagonisti e rivivranno, in tal modo, tutte le sofferenze che hanno patito.
Diversi sono i richiami alla precarietà delle cose umane, infatti, quando muore Seita, la scatola dove sono conservati i resti di Setsuko viene gettata da un inserviente come semplice immondizia. La vita breve delle lucciole che brillano intensamente per poco e che presto muoiono è la perfetta metafora dell’esistenza umana che dura il tempo di un battito d’ali.
Isao Takahata, co-fondatore con Hayao Miyazaki dello Studio Ghibli ed autore del film, ha adottato uno stile molto realistico che rappresenta in modo crudo le efferatezze della guerra ed ha conferito al film, in tal modo, un taglio adatto ad un pubblico adulto.
Cesidio Tatarella