Tōshōdai-ji
Il Tōshōdai-ji è un tempio risalente al 759 D.C. fondato dal saggio monaco cieco Ganjin, della dinastia cinese Tang, dopo essere stato per oltre cinque anni nel tempio Todai.ji; come il Yakushi-Ji, esso si trova nel quartiere Nishinokyo nella zona ovest di Nara. Il Tōshōdai-ji è il tempio di riferimento della setta Rishu ed è frutto di una trasformazione, in quanto in principio esso era una delle residenze imperiali del principe Neetabay Shin-no che Ganjin convertì in un centro di addestramento e studio per nuovi monaci, contribuendo in questo modo all’espansione del buddismo in tutto il Giappone.
Le attrazioni principali
Il tempio è formato da molti edifici ed è situato su di una vasta area ma quando si oltrepassa la porta Ndai-mon, edificata nel 1963 su ricostruzione di quella originaria in occasione dell’anniversario della morte di Ganjin, ci si ritrova dentro la sala principale, chiamata Kondo o anche Sala d’Oro, che insieme alla Sala delle Letture, si trovano ancora oggi nelle forme e negli arredi originari, tanto che sono state dicharate Tesoro Nazionale dal Mext, il Ministero della cultura giapponese.
All’interno della Sala d’Oro, edificata più di 1200 anni fa, è possibile ammirare una fila di colonne che fanno da cornice alla trinità del Buddha raffigurata con una statua di Buddha seduto al centro, alla sua sinistra una statua eretta rappresentante Senju Kannon (alta quasi sei metri) ed alla sua destra, anch’essa in piedi, la statua di Yakushi Nyorai, il Buddha della guarigione.
La sala delle letture Kodo, chiamata anche Sala dei Sermoni, è stata edificata rifacendosi quasi interamente alla Sala Mattina dell’Est (Higashi-choshuden) del Palazzo Heijo-kyu in quanto appartenente alla parte di costruzione del complesso imperiale del principe Neetbay-Shin e che fu donata dallo stesso a Ganjin; questa sala è fondamentale per la storia del buddismo giapponese in quanto fu proprio qui che Ganjin cominciò la sua predicazione trasformando la sala in un luogo dove svolgere assemblee e studiare le scritture; in questo posto, che è esattamente quello che Ganjin adattò, oltre a fare un vero e proprio salto nel passato è possibile vedere diverse statue buddiste come quella di Zojotenritsu-zo o quella di Honzon Miroku Nyorai-zo.
Tra le due sale, la Kondo e la Kodo, vi è un terzo edificio denominato Sharidem (Koro) che si sviluppa su più piani e che risale al XIII secolo; in questo luogo si svolgono ancora oggi delle tradizionali cerimonie che vengono tramandate di generazione in generazione in modo da non perdere le antiche tradizioni. Una di queste è la Uchwamaki, una antica celebrazione che viene praticata in onore di Kak-joh, un monaco che visse all’interno di questo complesso: la cerimonia consiste nella posa dei ventagli da parte delle monache del tempio di Hokkeji sulla tomba di Kak-joh che poi dovevano essere divisi tra tutti i presenti all’interno della sala Koro.
Vicino alla sala Koro sono situate le rovine degli antichi alloggi dei monaci di cui solamente una parte è stata recuperata trasformandola in una cappella ed accanto alla quale vi è lo hin-hozo, un edificio moderno che conserva i reperti del Tōshōdai-ji, come dipinti, antichi utensili e manufatti
Il tempio Tōshōdai-ji e la figura di Ganjin
Il monaco Ganjin è una figura fondamentale non solo per il Tōshōdai-ji ma per tutta la nazione giapponese; la statua riproducente il monaco è custodita dentro una particolare sala, la Meay-do che si trova in una delle parti della vecchia residenza imperiale; il fatto che questa fosse un edificio di rango è avvalorato dall’eleganza generale e dalla successiva presenza di numerosi dipinti Fusuma-eh che sono stati creati da Higashiyama Kye-ee, un celebre pittore: essi, per la cui realizzazione sono stati necessari ben 12 anni, circondano la statua e sono dedicati integralmente alla vita del monaco.
La sala Meay-do però non è sempre aperta alle visite se non in due occasioni particolari: la prima è quella dell’anniversario della morte di Ganjin, che si celebra ogni 6 maggio, mentre la seconda è durante la celebrazione della luna piena d’autunno. Per questa funzione la sala viene riempita con migliaia di candele che illuminano il tempio di una luce soffusa e particolare durante la quale si svolge una sontuosa cerimonia del tè.
All’interno del Tōshōdai-ji, nel Kaizan Gobio situato nella zona est del complesso e nascosto tra la folta vegetazione, si trova anche la tomba di Ganjin in cui vengono coltivate delle ortensie che arrivano dal territorio natale di Ganjin, lo Yangzou.
Come entrare e come arrivare
Il complesso è aperto a pagamento tutti i giorni della settimana dalle ore 8.30 alle ore 17.00, con l’ultima entrata consentita alle ore 16.30; il tempo da dedicare alla visita di tutto il Tōshōdai-ji è di circa 2 ore.
Le indicazioni per arrivare al sito sono le medesime di quelle per il Yakushi-ji: è quindi possibile prendere il bus od il treno: nel primo caso gli autobus numero 70,72 e 97 hanno una frequenza di circa 20 minuti e collegano le due stazioni di Nara (JR e Kinetsu) e le fermate sono Yakushij se si va verso il tempio e Nishinokyoeki se invece si deve prendere la direzione Nara.
Per quanto riguarda il treno, il tempio è situato accanto alla stazione ferroviaria di Nishinokyo; proveniendo da Nara bisogna fare un cambio alla stazione Yamato-Saidaiji per poter prendere la linea Kinetetsu Kashihara su cui è situata la stazione.
Informazioni
Nome in giapponese | 唐招提寺 (Tōshōdai-ji) |
Orario d’apertura | |
Giorni di chiusura | |
Costo d’ingresso | |
Indirizzo | 13-46 Gojocho, Nara 630-8032 Guarda sulla mappa |
Accesso | |
Sito web | toshodaiji.jp |