Ryokan
Nei primi anni del 1600, in Giappone si assisteva agli albori di quello che è rimasto nella storia come il periodo Tokugawa, dal nome della famiglia che fino al 1860 inoltrato avrebbe detenuto il massimo potere politico e militare del Paese, in barba all’imperatore nipponico. In questi lunghi anni, sede del potere militare fu la città di Edo, ribattezzata solo nel 1869 col nome di Tokyo.
In quest’epoca remota nacque il ryokan, albergo dell’antica tradizione giapponese, che ancora oggi è diffusissimo nel Paese del Sol Levante, dove ne esistono, si stima, circa 50.000, particolarmente concentrati nelle città di Kyoto, Takayama, Hakone e, chiaramente, Tokyo.
Immutabile ryokan – l’albergo della tradizione giapponese
L’atmosfera e lo stile dei ryokan sono rimasti immutati da circa quattrocento anni. Un viaggio in Giappone che miri a scoprirne l’animo più recondito, non può escludere un soggiorno, seppure breve, in queste strutture dove si respira l’essenza della civiltà e delle tradizioni giapponesi.
Il ryokan conserva, intatti ed immutabili, gli elementi tradizionali dell’architettura giapponese. I pavimenti sono costituiti da tatami, pannelli modulari di forma rettangolare composti da un telaio in legno rivestito con stuoie in paglia pressata ed intrecciata. Il bagno non sempre è in camera quanto piuttosto ad uso comune e nei giardini spesso troneggiano caratteristiche “case” dove compiere la cerimonia zen del te.
Le stanze sono spoglie e prive di arredi, eccezion fatta per il tokonoma, la nicchia con esclusiva funzione estetica che contiene sculture, dipinti o classiche composizioni di ikebana. Le porte, generalmente realizzate con leggeri telai in legno e pannelli in carta di riso, sono scorrevoli e aggettanti su idilliache corti interne cinte da eleganti logge.
I letti, costituiti dai tradizionali futon, esili materassi poggiati direttamente sul tatami, vengono preparati solo per la notte mentre durante il giorno restano custoditi, arrotolati, negli appositi armadi. La colazione e la cena, solitamente incluse nel costo della camera, si consumano su bassi tavolini con comodi cuscini in sostituzione delle sedie. I pasti possono essere serviti nella camera in cui si dorme o in un’altra stanza, a condizione che abbia comunque la vista sul giardino, fulcro dell’intera composizione architettonica.
L’aspetto estetico del ryokan è estremamente curato. Gli scorci prospettici sono sempre studiati e di particolare valenza; il giardino rappresenta lo sfondo scenografico utilizzato più di frequente, declinato nei diversi punti di vista dei quali è possibile godere da ogni ambiente della casa. Se non si considerano gli elementi moderni costituiti dall’impianto dell’aria condizionata, dal televisore e dal telefono, ogni dettaglio del ryokan è rimasto lo stesso del ‘600 nipponico.
I servizi e gli antichi riti del ryokan
Il servizio offerto nel ryokan differisce totalmente da quello cui gli occidentali sono abituati. La passione che i giapponesi riversano nel prendersi cura dei loro ospiti, trova proprio nel ryokan la sua massima espressione. Appena arrivati, infatti, si incontra quella che in Europa verrebbe definita semplicemente cameriera ma che, in realtà, nel ryokan diventa una tutrice, esperta e generalmente anziana, alla quale sarete letteralmente affidati.
Sarà lei ad indicarvi la strada per raggiungere la stanza, a versarvi il te, a servirvi i pasti in camera, a ripulire il tavolo dopo il pasto, a preparare il futon per la notte e a metterlo a posto al mattino, ad accompagnarvi a prendere il bagno, caldo o termale che sia. Sarà lei a prendersi cura di voi, onnipresente ma discreta, efficiente ma riservata e sempre estremamente garbata.
Ricordate che in Giappone non esiste il concetto di mancia e regalare dei soldi potrebbe risultare offensivo per chi li riceve. Se dovesse assalirvi il desiderio di dare la mancia alla solerte cameriera, pertanto, è preferibile desistere, al fine di evitare brutte figure o fastidiosi malintesi.
Nel ryokan sono sempre presenti le vasche per il bagno termale, definito onsen, ad uso comune ma divise per sesso, nelle quali si entra completamente nudi. Il rituale dell’onsen prevede la doccia col sapone prima di entrare nella vasca, dove ci si può rilassare a temperature che raggiungono i 48/50 gradi centigradi.
Se nelle aree comuni dell’albergo si circola obbligatoriamente in pantofole, queste possono essere tolte all’ingresso della camera, per restarvi a piedi scalzi e con indosso lo yukata, il classico kimono di cotone fresco e leggero fornito dallo stesso ryokan.
Le mille piccole portate della cucina Kaiseki
La cucina rappresenta, probabilmente, la più immutabile delle componenti del ryokan. L’assoluta aderenza alla tradizione, che non tollera alcun “cedimento” agli usi occidentali, propone piatti raffinati e di elevata qualità, suddivisi in piccole porzioni servite in numerose scodelle, come vuole la cucina Kaiseki. L’attenzione alla qualità dei contenuti è elevata come quella per l’estetica della forma: accessori pregiati e ciotole in porcellana incarnano il profondo rispetto dei giapponesi per il cibo e per le persone che ospitano.
Tra le portate tipiche che vengono servite nel ryokan figurano, in grande quantità e varietà, i frutti della pesca abbinati al versatile riso bianco e alle verdure. La cena Kaiseki, come anticipato, viene servita su vassoi dove campeggiano almeno 7/8 ciotole per ospite, con una cura nella presentazione dei piatti che appare quasi maniacale. Le porzioni sono numerose ma piccole e contengono, tra l’altro, sashimi, granchio, seppia, zuppa di miso, tempura e l’immancabile riso.
La colazione, in stile giapponese, prevede anch’essa pietanze a base di pesce, riso bianco, alghe, verdure lesse e zuppa di miso.
Come scegliere il ryokan adatto
L’esperienza di trascorrere almeno una notte in un ryokan non può mancare nell’itinerario di un viaggio in Giappone, poiché solo in un ambiente così legato alla tradizione si può conoscere a fondo l’essenza di un Paese tanto distante dalla cultura occidentale.
Occorre considerare, inoltre, che i ryokan non sono assolutamente strutture per turisti, bensì alberghi perfettamente calati nella cultura locale dove gli stessi giapponesi spesso si recano per trovare benessere e relax nelle pause del fine settimana.
I ryokan, però, non sono tutti uguali e occorre fare attenzione alla struttura che si sceglie. Un albergo troppo economico rischia di offrire poco, anche in termini di tipicità, finendo col somigliare ai nostri bed & breakfast.
Il prezzo medio per un pernottamento in un ryokan di buon livello, comprensivo di colazione tradizionale e cena Kaiseki, si aggira sui 100/115 euro a persona. Prezzi più bassi potrebbero incidere sulla qualità delle prestazioni.
I servizi offerti dal ryokan, del resto, sono così esclusivi ed irrinunciabili che risulta sicuramente preferibile ridurre il numero di notti da trascorrervi piuttosto che sacrificarne la qualità. Meglio un’esperienza breve ed intensa che una permanenza lunga ma deludente ed insoddisfacente.