Ota Memorial
Nascosto in una tranquilla stradina laterale a pochi passi dalla rumorosa Takeshita Street, l’Ōta Memorial Museum of Art offre un tuffo nel mondo silenzioso e raffinato dell’ukiyo-e, l’arte della “immagini del mondo fluttuante” che ha ispirato generazioni di artisti giapponesi ed europei. Con oltre quattordicimila opere – tra stampe policrome, libri illustrati e dipinti su seta o carta – questa piccola ma preziosa istituzione di Harajuku è considerata uno dei migliori luoghi per ammirare capolavori di Hokusai, Hiroshige, Utamaro e di molti altri maestri. Il museo non dispone di un’esposizione permanente: la collezione viene invece suddivisa in mostre tematiche che cambiano ogni mese, garantendo sempre nuove sorprese anche a chi lo ha già visitato in passato.
Perché visitarlo
Chi associa Harajuku soltanto alla cultura kawaii e allo shopping resterà sorpreso nel trovare un’oasi di quiete dedicata a una forma artistica nata nel periodo Edo. Il museo, aperto nel 1980 per volontà della famiglia Ōta (in particolare di Seizō Ōta V), permette di apprezzare le tecniche di stampa silografica giapponese in condizioni di illuminazione studiate per preservare i pigmenti originali. L’allestimento intimo – sale compatte, luci soffuse e didascalie essenziali anche in inglese – invita a concentrarsi sui dettagli dei fogli, come le delicate sfumature del blu di Prussia o le sottili linee incise per i capelli delle bellezze femminili. Grazie alla rotazione mensile, l’esperienza resta sempre fresca: chi visita Tokyo con frequenza potrà cogliere ciclicamente nuovi temi, che spaziano dalle celebri Trentasei vedute del Monte Fuji alle più curiose stampe di gatti o di ricette gastronomiche del periodo Edo.
Storia e collezione
Il cuore del museo è la raccolta privata di Seizō Ōta V, collezionista e imprenditore assicurativo che, a partire dagli anni ’30, dedicò gran parte delle proprie risorse al salvataggio e alla catalogazione di opere a rischio di dispersione. Alla sua morte, avvenuta nel 1976, lasciò disposizione affinché il patrimonio fosse reso fruibile al pubblico: tre anni più tardi, nacque l’ente che porta il suo nome. Nel corso dei decenni la collezione è cresciuta fino a superare i 14.000 pezzi, comprendendo sia stampe su carta di gelso sia nikuhitsu-ga (dipinti a pennello) raramente esposti per via della fragilità dei supporti. Tra le opere simbolo figurano fogli originali della serie Shōno di Hiroshige, celebri per la raffigurazione della pioggia battente resa con linee sottilissime, e rari trittici a colori vivaci di Kunichika che testimoniano la transizione al periodo Meiji.
Esperienza di visita
L’architettura essenziale su due livelli impone un flusso di visita lineare: si sale una breve rampa di scale per raggiungere la biglietteria (pagamento esclusivamente in contanti), si prosegue nelle sale del primo piano, quindi si scende verso l’uscita dove è allestito il negozio. Ogni mostra occupa circa 80-100 fogli originali; l’aria è climatizzata e l’umidità costantemente controllata per preservare la carta. Il museo proietta la domenica – alle 11:00 e alle 14:00 – un filmato introduttivo di trenta minuti con sottotitoli in inglese sulla storia dell’ukiyo-e, molto utile per contestualizzare le opere. Non è consentito fotografare o disegnare con penne a inchiostro; se desideri prendere appunti, porta con te una matita.
Come arrivare
Il modo più semplice è scendere a Harajuku (JR Yamanote Line), uscita Omotesando, e percorrere Omotesandō in direzione Shibuya per circa tre minuti: immediatamente dopo il negozio SoftBank, gira a sinistra in una viuzza secondaria e troverai l’ingresso segnalato da una lanterna di legno. In alternativa, le linee metropolitane Chiyoda e Fukutoshin fermano a Meiji-jingūmae (uscita 5), da cui bastano un paio di minuti a piedi. L’area non dispone di parcheggi: è consigliato l’uso dei mezzi pubblici.
Quando visitare
Il museo apre alle 10:30 e tende a riempirsi verso metà mattinata, soprattutto nei weekend e durante le mostre dedicate a nomi famosi come Hokusai. Se desideri un’esperienza più tranquilla, arriva all’orario di apertura oppure verso le 16:00, quando i gruppi organizzati sono già usciti. Ricorda che, in linea di massima, il museo è chiuso il lunedì (o il giorno successivo in caso di festività nazionale) e resta inattivo per qualche giorno tra una mostra e l’altra: prima di programmare la tua visita verifica il calendario ufficiale.
Consigli utili
Porta contanti sufficienti: la biglietteria non accetta carte di credito né pagamenti touchless. La capienza ridotta e la carta delicata costringono a mantenere temperature piuttosto basse: in estate potrebbe sembrare eccessivamente climatizzato, per cui considera di portare un foulard. Gli armadietti con moneta di ritorno all’ingresso sono l’unico posto dove lasciare zaini voluminosi; non è possibile introdurre valigie. Le didascalie principali sono bilingui, ma alcuni pannelli di approfondimento sono solo in giapponese: un’app di traduzione non può essere utilizzata nelle sale, quindi conviene documentarsi prima o acquistare il catalogo (anch’esso in contanti). Per chi viaggia con bambini piccoli, il percorso breve e l’assenza di aree gioco rendono la visita adatta soltanto a chi sa apprezzare un ambiente silenzioso e contemplativo.
Informazioni
Nome in giapponese | 太田記念美術館 (Ōta Kinen Bijutsukan) |
Orario d’apertura | Aperto dalle 10:30 alle 17:30 (ultimo ingresso alle 17:00). |
Giorni di chiusura | Chiuso il lunedì (se festivo, chiuso il giorno seguente) e nei periodi di cambio mostra. |
Costo d’ingresso | 1.200 yen (tariffa base per adulti – il prezzo può variare in base alla mostra). |
Indirizzo | 〒150-0001 東京都渋谷区神宮前1-10-10 1-10-10 Jingū-mae, Shibuya-ku, Tokyo 150-0001 |
Accesso | Dalla stazione JR Harajuku (uscita Omotesando), circa 3 minuti a piedi; oppure dalla stazione Meiji-jingūmae delle linee Chiyoda e Fukutoshin (uscita 5), 2 minuti a piedi. |
Sito web | https://www.ukiyoe-ota-muse.jp/eng/ |