J-dorama da vedere a tutti i costi!
E’ giunto il tempo, miei cari elettori e mie care elettrici (nel senso di lettori e lettrici elettronici), di parlare delle fiction giapponesi, i J-dorama.
Devo dire che quando ho cominciato ad addentrarmi nella visione dei lavori fictionnici (ma come parlo?) oltreoceano, non immaginavo di trovarmi di fronte a dei prodotti di tale qualità, interesse e coinvolgimento.
Le fiction nostrane spesso sono per me un supplizio che evito di subire e le storie noiose (carabinieri, poliziotti, commesse, il commissario X, il maresciallo Y e il finanziere Z, per citarne alcuni), o i rifacimenti di vecchi lavori (la freccia nera proprio non si poteva guardare per la miseria), o i racconti di storie e personaggi nostrani (da Modugno a Rino Gaetano fino alla storia di Tortora o Trilussa) sono per me di un noioso tendente all’autolesionismo che proprio mi portano ad evitare di guardarle. Anche se poi ci sono dei casi clamorosamente devianti dal trend e che meritano non solo una visione attenta ma addirittura un applauso. Un esempio su tutti: il commissario Coliandro.
Le ficition giappiche, forse perché spesso sono basate su storie già di successo del relativo manga, o perché hanno attori e attrici non reclutati tra i figli o parenti vari dei produttori e dei registi, come accade da noi, ma davvero bravi nella recitazione, sono invece non solo interessanti, ma spesso clamorosamente coinvolgenti.
Fino a non molto tempo fa si potevano vedere tantissimi J-dorama sul sito mysoju.com, comodo da utilizzare e ben fornito davvero.
Qualche mese fa, non si sa bene per quale motivo, il sito ha smesso di funzionare lasciando noi avidi assorbitori (o assorbenti) di lavori televisivi giapponici interdetti, depressi e allibiti.
Ho dovuto quindi cercare un’altra piattaforma altrettanto ben fornita e di facile utilizzo, ma non ho trovato granché, dovendomi alla fine accontentare del sito Yo!drama che è ormai divenuto il mio punto d’appoggio per la visione e la comprensione dei giappo-lavori televisivi.
Addentrarci nel discorso di quali fiction siano migliori e meritino una visione e spesso una rivisione, è una sorta di campo minato, in quanto ognuno ha dei gusti particolari e quindi non posso che rendervi note quali sono le MIE preferenze, costruite sulla base dei J-dorama da me visionati, che sono comunque, vi assicuro, tantissimi.
Devo dire che quasi mai sono rimasto deluso dalla visione di un J-dorama e se devo essere sincero spesso la bellezza delle protagoniste rendeva la visione sublime e la storia per me molto più interessante di quello che già fosse. Spesso, senza rendermene conto, cominciavo a vedere una fiction per poi ritrovarmi dopo pochi minuti ad abbracciare e sbaciucchiare lo schermo del pc per cercare un rapporto intimo con la protagonista della stessa, salvo a volte riaprire gli occhi e trovarmi a baciare un soldato o un poliziotto giapponese, in quanto le immagine nel frattempo erano andate avanti.
Ma addentriamoci nel discorso in maniera più dettagliata.
Se dovessi fare una classifica dei miei J-dorama preferiti al primo posto trovereste senza ombra di dubbio 1 litre of tears (ichi rittoru no namida), trasmesso dalla TV giapponese nel 2005. E’ basato sulla storia vera di Aya Kitou, una ragazzina colpita da una malattia incurabile degenerativa che la porterà alla morte alla tenera età di 25 anni.
Aya Kitou ha scritto un diario divenuto poi un enorme successo editoriale in seguito alla sua morte e leggere i suoi scritti durante il decorso della malattia, oltre ad essere straziante è anche un inno alla vita e alla forza d’animo e al coraggio di quel piccolo angelo che proprio non voleva cedere al suo destino in maniera passiva.
Aya Kitou (Ikeuchi nella ficition) è interpretata dalla meravigliosa, stupenda, bellissima, affascinante, dolce, fantastica e bellissima (lo so che già l’ho scritto ma lo riscrivo! sarò pur libero di gestire l’articolo come meglio credo o no?) Erika Sawajiri.
La storia è interessantissima anche se molto forte e il cast davvero meritevole. Sono 11 puntate più uno speciale.
Hanno fatto anche un film nel 2004, molto carino e sicuramente da vedere.
Naturalmente in Giappone ho acquistato il diario di Aya Kitou, anche se non sono ancora in grado di leggerlo (sti kanji…) e il dvd della ficition. Si trovano molti passi del diario navigando su internet e c’è anche una ragazza che aveva cominciato a tradurlo sul suo blog in italiano. Insomma, se interessati potete trovare molte cose sul web, comprese, su youtube, le puntate della fiction con i sottotitoli in italiano (finalmente).
Altro J-dorama davvero favoloso e che ha avuto un successo mostruoso in Giappone (ricordo che due anni fa ero sull’aereo e praticamente tutti i giapponesi stavano guardando nel loro schermo il film basato sulla fiction) è Nodame Cantabile, con la meravigliosa, splendida, eccetera eccetera Juri Ueno.
Lavoro del 2007 in 11 puntate più due speciali.
E’ la storia di Nodame, una ragazza talentuosa innamorata del suo Chaki Senpai, che diventerà un famoso maestro d’orchestra.
Belle ambientazioni, musica classica a go go e lei che è di un tenero e di un divertente che merita un applauso oltre che uno sbaciucchiamento perpetuo per la bellezza.
Anche di Nodame Cantabile hanno fatto il film, o meglio i film (due parti). Che divertente! Da vedere assolutamente.
Un altro J-dorama che mi è piaciuto particolarmente è Honjitsu mo Hare. Ijo Nashi che racconta la storia di un poliziotto che decide di farsi trasferire su un isolotto dove vivono poche persone e dove succede davvero poco e un poliziotto non serve a nessuno. Ma alla fine riuscirà pian piano ad integrarsi e ad essere utile alla comunità. Lavoro del 2009 in 9 episodi.
Circa un anno fa invece fui letteralmente rapito dalla visione di Kaseifu no Mita, una storia davvero particolare di una famiglia che decide di assumere una governante che si rivela essere a dir poco strana. Non ride mai ed esegue alla perfezione qualunque cosa gli venga chiesta, anche se assurda. Troppo bello, davvero. Trasmesso nel 2011.
E’ visionando questa fiction che ho scoperto la bellezza infinita dell’attrice Aibu Saki, di cui poi mi sono appassionato ardentemente cercando e vedendo altri suoi lavori, compreso quello che sto seguendo in questi giorni (Rich man poor woman), che la vede non come protagonista, ma che lo è comunque ai miei occhi, nonostante la capigliatura assurda che le hanno confezionato.
Sembra quasi che, essendo Aibu la ragazza più bella dell’universo, si divertano a farla recitare in maniera assurda (vedi il film Rebound) o con capigliature o vestiti che cerchino di smorzare il suo immenso fascino. Ma tanto non ci riescono. E’ la migliore (insieme ad altre 1000 e più).
E che dire di Shinya Shokudo 1 e 2? Bel dorama davvero, che racconta di un ristorante che apre solo la sera e del cuoco che si rapporta ogni giorno con personaggi particolari e che è pronto a cucinare qualunque cosa gli venga richiesta, se ha a disposizione gli ingredienti, che a volte vengono portati dagli stessi avventori del locale.
Interessanti gli ultimi istanti delle puntate dove i personaggi protagonisti o lo stesso cuoco, spiegano la ricetta di un piatto mostrato nell’episodio. Il primo episodio del dorama è del 2009.
Una citazione particolare anche per Nihonjin no shiranai nihongo (2010), che tratta di una classe di stranieri residenti in Giappone che vogliono imparare il giapponese e si affezionano sempre più alla nuova insegnante che non ha molta esperienza nell’insegnamento e che si trova sempre ad affrontare problemi che l’avvicineranno nel contempo ai suoi studenti.
Interessante perché anche se gli attori non sono proprio un granché, lei è troppo dolce e affascinante e a volte vengono spiegati dettagli relativi allo studio di alcune espressioni o parole particolari.
Abarembo mama (2007) racconta la storia di una mamma acquisita. Lei decide di sposarsi con un uomo divorziato scoprendo poi che lui ha già un figlio e dopo il rifiuto iniziale decide di imparare a fare la mamma, tra mille problemi e scarsa integrazione con le mamme degli altri bambini compagni di scuola del figlio.
Koi no chikara (2002) è un carinissimo dorama che parla della vita d’ufficio della protagonista e della passione dei giapponesi per il vino (ammazza quanto ne bevono). Da vedere anche per capire il modo in cui vivono le office-girls nipponiche.
Altro dorama davvero meritorio è Bambino (2007). Un ragazzo, che sta studiando per diventare cuoco, spinge per farsi assumere presso il ristorante italiano “Baccanale”, dove troverà dei ritmi di lavoro assurdi, insostenibili, ma ai quali cercherà di adattarsi andando incontro ad uno sfinimento fisico mostruoso ma anche a qualche piccola soddisfazione. Ogni tanto si sentono frasi in italiano (uno spaghetti!!!!).
Davvero bravo il protagonista Matsumoto Jun, che ritroviamo anche in una piccola parte nel carinissimo Absolute Boyfriend (Zettai kareshi, 2008), dove la protagonista Aibu Saki (Riko) viene convinta ad acquistare un robot-amante del quale pian piano poi si innamora sul serio.
Io amo Aibu Saki!!!! Perché è così bella, perché????? (scusate lo sfogo, mi ricompongo….).
Ando Natsu mostra la pazzia nel senso di meticolosità nella produzione pasticcera di un negozio di Asakusa. Il dorama è del 2008 e si capisce veramente di quanto siano assurdi i ritmi di lavoro e la ricerca della perfezione all’interno delle imprese giapponesi. Poi dice che si suicidano…
Beautiful life (2000) è un gran bel lavoro. Parla dell’amore tra un parrucchiere ed una ragazza costretta su una sedia a rotelle. Toccante e dolcissimo.
Non mi è piaciuto invece Atashinichi no danshi (2009), che ha avuto un notevole seguito in Giappone. Chisato san, una ragazza homeless 20enne, deve gestire una famiglia di giovani ragazzi pazzoidi per ottenere l’eredità del padre deceduto, eredità che alla fine penserà addirittura di non ottenere preferendo l’affetto dei ragazzi ai quali col tempo si affeziona.
Francamente non l’ho capito. Recitazione non buona e scarso appeal del sottoscritto con i protagonisti. Non lo consiglierei proprio. Il fatto che durante la visione mi scaccolassi e sbadigliassi più del normale mi ha fatto capire che proprio non mi ci sono appassionato.
Se decideste di vedere Hana yori dango, successone tra i giovani giapponesi, sappiate che è molto più interessante e ben fatto il corrispondente lavoro koreano Boys before flowers (2008).
Attori bravi e onestamente bellissimi, da far girare la testolina a voi ingenue ragazzine.
Vorrei terminare questo interessantissimo articolo (solo per me credo), citando un altro J-dorama koreano, che essendo koreano non può essere J. Diciamo allora che è un K-dorama giapponese. Anzi no, se è koreano non può essere giapponese. Insomma, il titolo è That fool (2004), la storia stupenda, l’attrice protagonista (coreana) di una bellezza clamorosa e che ti fa star male la notte girandoti tra le coperte inveendo contro il cielo per non poter stringere tra le braccia un angelo del genere, e quindi consiglio la visione, la rivisione e la supervisione del suddetto.
Storia di un postino che conosce per puro caso la famosa attrice Han Ji Soo (interpretata dalla “non ci sono parole per descriverne la bellezza” Kim Ah Joong) e deve passare per 6 mesi come marito, firmando un contratto a scadenza, per far credere alla stampa che i due sono davvero sposati e innamorati, per poi rendersi conto, lei, che quel ragazzo ingenuo, bambinone e timido, forse le vuole bene davvero e forse merita di essere amato. Che bella storia d’amore, ragazzi… (sospiro).
Voi direte “e che cacchio c’entra questa fiction koreana con tutto il discorso giapponesistico?”. Innanzitutto l’articolo, come già fattovi presente, è del sottoscritto e non ammetto intromissioni, a meno che la critica non venga espletata da una bellissima nippo-ragazza disponibile ad un eventuale fidanzamento con l’autore del pezzo, e comunque non credo che siate in molti ad essere arrivati fino a questo punto, e se ci siete arrivati vuole dire che tanto normali non siete. E’ bene che qualcuno vi sbatta in faccia la dura realtà, cari elettori ed elettrici (come mi diverte dire questa scemenza).
Bene, io avrei terminato. Alle persone che sono state così pazze da leggere l’articolo fino al termine chiedo a questo punto se vogliono o meno che ne faccia anche uno simile non sui J-dorama ma sui J-films. Che dite?
AAAhhh!!! Chi ha tirato il rastrello? Aahiaa!!! No!! la sedia in ferro no!!! ti prego!!!!
Insomma, miei cari ingurgitatori di articoli, avrei voluto parlarvi anche dei film giapponesi, ma alla fine ci ho ripensato, sapete?
Forse tornerò a parlare del mio argomento preferito, le ragazze, o forse… i film no eh?
(spatapampampatnacktemparapampam!!!!!!) Aaaahhhhiiiiaaaa!!!!!!!!!!!
Flavio san
(claps, claps, claps) Grazie… non dovevate, davvero. So di meritare il vostro applauso, ma potevate anche farmelo in un secondo momento di persona. Comunque ho apprezzato, grazie ancora. (claps, claps, claps)