Come imparare i Kanji in 4 mosse
Se ti sei interessato allo studio del giapponese, ti sarai già imbattuto nei “terribili” kanji. Quando ho iniziato a studiare questa lingua mi chiedevo come fosse possibile conoscerne così tanti. In Giappone, durante i 12 anni di scuola, ne vengono insegnati 2136. Mi sembrava già un bel traguardo conoscerne 100!
E poi… 12 anni per impararli? Non volevo spendere tutto quel tempo solo sui kanji.
Per fortuna ho scoperto che ci vuole meno tempo se si conosce il giusto metodo.
Impararli inoltre ti renderà più semplice lo studio del giapponese:
- Aiutano a memorizzare meglio le parole
- Sono utili per capire dove finisce e inizia una parola. Il giapponese è scritto senza spazi, con i testi scritti solo in kana può essere problematico capire le diverse parti di una frase.
- Puoi intuire il significato delle parole senza conoscerne la lettura
1. Impara per radicali
Quando si imparano i kanji si tende a vederli come un tutt’uno, spesso invece sono composti da parti più piccole, chiamate radicali. Per esempio il radicale 日 (giorno, sole) appare in altri kanji come 早 (presto), 音 (suono), 白 (bianco). Non sono difficili, ma se li consideriamo composti da più pezzi, sarà più semplice memorizzarli. Non trovi che sia più facile imparare 早 come 日 e 十 (dieci) rispetto ai 6 tratti di cui è composto?
Puoi avvantaggiarti dei radicali per imparare qualsiasi kanji, per esempio inventandoti una storia che leghi tutti gli elementi che compongono ciascun ideogramma. Un ottimo libro che usa questo metodo è “Remembering the Kanji”.
Quello che è importante sapere è che i radicali spesso non hanno nulla a che fare con il significato di un kanji. In questi casi hanno solo valore fonetico: per esempio 青 (blu, verde) dà la pronuncia “sei” a 晴 (bel tempo), 清 (puro) e così via.
2. Non dare troppa importanza alla scrittura
Se non hai necessità di scrivere in giapponese puoi tralasciarla. Può essere utile conoscere l’ordine dei tratti per ricercare le parole o i kanji sui dizionari elettronici o app, ma non è indispensabile saperli scrivere alla perfezione. Sono sicura che per il 99% del tempo scriverai in giapponese al computer, sul tablet o sul cellulare.
È meglio concentrarsi a riconoscere i diversi kanji piuttosto che soffermarsi a scriverli decine di volte.
3. Non imparare le letture singolarmente
Consiglio vivamente di non imparare le letture di un kanji senza il contesto ben definito delle parole. Un kanji cambia la lettura a seconda dei composti, quindi una stessa lettura non si può applicare a tutte le parole. Ad esempio in 日曜日 (nichiyoubi, domenica) abbiamo due letture diverse del kanji 日: nichi e bi. E lo stesso kanji si legge in modo differente nelle parole 日本 (nihon, Giappone) e 休日 (kyuujitsu, vacanza). Sono 4 letture diverse in sole 3 parole!
I dizionari elencano anche letture molto rare e in disuso, inutili da conoscere. È meglio imparare le letture con qualche testo in giapponese con i furigana (hiragana che indicano la lettura dei kanji) piuttosto che imparare a memoria le diverse letture di ogni kanji. È più facile, meno faticoso e molto più utile per memorizzare le parole.
4. Fatti aiutare dalla tecnologia
Rispetto al passato è diventato più semplice imparare i kanji. Esistono molte app e siti web per impararli e ripassarli. Una di queste è Anki, una delle applicazioni più complete per imparare qualsiasi cosa.
Ti basterà scaricare qualche mazzo dedicato agli ideogrammi per iniziare subito a ripassarli giorno dopo giorno. A seconda delle tue risposte, il programma regolerà in automatico l’apparizione dei kanji che conosci meno. Così ti terrai sempre in allenamento.
E tu come stai affrontando lo studio dei kanji?
Spero che questi consigli ti possano aiutare nel tuo percorso. Con un po’ di impegno riuscirai a memorizzare anche i kanji più difficili.
Se ti può essere di conforto, anche gli stessi giapponesi tendono a dimenticare i kanji e le letture. Altrimenti non esisterebbero tutti quei libri, software e app dedicate allo studio e al ripasso dei kanji in Giappone.
Se hai bisogno di qualche consiglio o se vuoi approfondire l’argomento mi puoi trovare su Hanami Blog.
Federica Ercole