Come sarà il tuo primo viaggio in Giappone?
Quanti di voi sognano di andare in Giappone? Sognare è sempre bello ma quando arriva il momento di trasformare un desiderio in realtà insorgono mille domande, dubbi e incertezze. La paura più comune di chi si appresta a partire per la prima avventura nel Sol Levante è quella di rimanere delusi a causa di aspettative troppo alte, “Ma il vero Giappone sarà proprio così bello o mi deluderà?“.
Per spazzare via un po’ di questi dubbi ho deciso di fare 10 domande ad alcuni ragazzi della community facebook di ItaliaJapan.net, ovviamente solo a chi è già stato in Giappone almeno una volta. Gli intervistati sono Michele, Manuel, Enrico, Kyle, Lucia, Ulisse, Lay, Matteo, Davide, Sara, Daniela, Valerio, Angela e Claudio! Queste di seguito sono le 10 domande, cliccateci sopra per andare direttamente alle risposte.
- A che età hai iniziato ad interessarti al Giappone e cosa ha fatto nascere in te la voglia di visitare questo Paese?
- Fino ad oggi quanti viaggi hai fatto in Giappone?
- Quando hai deciso di fare il tuo primo viaggio hai avuto difficoltà nell’organizzazione? Sei partito da solo, in compagnia di amici/partner o con un tour di gruppo?
- Quanto tempo sei stato in Giappone la prima volta che ci sei andato e quali città hai visitato?
- Quali sono la città e la cosa più bella che hai visto in Giappone?
- Ti ha colpito di più il Giappone antico e tradizionale o quello moderno e tecnologico?
- Durante il tuo viaggio hai avuto difficoltà a relazionarti con i giapponesi o sei riuscito a fare nuove amicizie senza problemi? Sei ancora in contatto con i giapponesi che hai conosciuto?
- Descrivi con due parole la tua prima esperienza in Giappone.
- In futuro pensi di tornare in Giappone? (Risposta secca SI/NO)
- Perché si? / Perché no?
A che età hai iniziato ad interessarti al Giappone e cosa ha fatto nascere in te la voglia di visitare questo Paese?
Michele | Verso i 10 anni, adoravo i ninja, da lì ho imparato a conoscere le prime cose sul Giappone. |
Manuel | Ho iniziato ad interessarmi in maniera consapevole a 20 anni (nel 2000) spinto dalla proverbiale efficienza di cui tutti parlano e dal cibo. |
Enrico | Premetto che non sono mai stato un grosso appassionato di manga e fumetti in genere. Mi limitavo a guardare in tele serie come Kenshiro, Dragonball o Detective Conan. La mia passione per il Giappone deriva inanzitutto da aver avuto la fortuna di conoscere alcuni ragazzi giapponesi. Eh si…durante l’università ho svolto un periodo di studio all’estero (erasmus), in Finlandia precisamente, ed il mio coinquilino era giapponese (di Kyoto). Grazie a lui ho avuto modo di conoscere anche altri ragazzi che poi sono diventati amici. Successivamente l’ho invitato in Italia e lui mi ha invitato in Giappone. Oltre ad amare (e un pò forse invidiare) il grande rispetto che i giapponesi hanno verso il prossimo tanto che alcune volte mi sento in imbarazzo per l’eccessiva riverenza che hanno, ho da subito amato la cucina giapponese (qualsiasi piatto senza distinzione) di cui ne vado ghiottissimo. Dal primo viaggio in Giappone è iniziato il mio amore per questo bellissimo Paese che mi ha portato a visitarlo per tre volte e ad ottobre starò a Tokyo per un intero mese! |
Kyle | Ho iniziato presto. Intorno ai 12-13 anni, quando i miei compagni di molti pomeriggi erano i primi anime sdoganati in Italia,e a differenza dei nostri “cartoni animati” non erano penosi. Crescendo, studiando all’alberghiero, ho cominciato ad appassionarmi al lato Giapponese della cucina, coltivato sempre guardando i meravigliosi cibi presenti in manga ed anime. Infine, mi sono avvicinato al lato spirituale ed energetico, affascinato dalla cultura e dagli usi e costumi di un popolo che non smette di sorprendermi ed appassionarmi. |
Lucia | E’ nata come spesso e quasi a tutti accade, guardando i cartoni animati da piccolissima, credo intorno ai 5 anni (in realtà è difficile definire esattamente quando, forse da sempre). Ricordo che era qualcosa che mi affascinava, soprattutto nei dettagli, lasciandomi spesso ad osservare e meravigliare su differenze come quella di potersi sedere a terra, oppure mangiare con le bacchette, cose che oggi per fortuna ho potuto provare ma che un tempo consideravo “aliene”. Probabilmente e più correttamente, mi sento di dire che cerco di dare un senso a questa cosa, quando poi si sa, le passioni sono passioni semplicemente perchè nascono senza motivo e vivono a lungo con la stessa intensità regalando emozioni esclusive. Per questo di anno in anno, la mia attenzione cadeva sempre su qualcosa “made in Japan” (mostre, libri,eventi,manga, anime e persino hentai) così la curiosità accresceva e la voglia di viverlo anche in maniera esponenziale diventando un sogno che poi s’è realizzato. |
Ulisse | Ho iniziato ad interessarmi alla fine del 5° anno di superiori. Un giorno di luglio della prima settimana dopo l’esame di diploma, mi sono svegliato e ho detto “vado a far giapponese all’univeristà”. Il motivo principale era che volevo andare il più lontano possibile da dove ero al tempo, e il Giappone mi pareva un luogo affascinante, stravagante e lontano. Immediatamente dopo aver iniziato l’università, ho capito che il Giappone mi sarebbe piaciuto tantissimo. Non so perché, colpo di fulmine. Successivamente, mi sono interessato sempre più a quasi tutti gli aspetti culturali. |
Lay | Il Giappone è entrato nella mia vita quando ero davvero piccolissima. Lo ha fatto attraverso gli anime che seguivo con avidità nel tentativo di cogliere quanto più possibile da quella cultura evidentemente tanto diversa dalla nostra. La voglia di visitarlo è stata un crescendo, prima in sordina e poi sempre più acuto fino a trasformarsi in una vera e propria esigenza. Non saprei dare un vero motivo al mio bisogno. Il modo di pensare prettamente nipponico, il cibo, il loro modo di sentire la religione la scuola… i sakura. Ogni piccolo frammento di quel paese ha iniziato ad attrarmi come una calamita acuendo sempre di più il suo richiamo. 🙂 |
Matteo | Premetto che forse potrebbe sembrare “stupido” o perlomeno diverso il mio primo approccio al giappone; infatti prima ancora di sapere da dove venivano il 90 % dei cartoni che guardavo, mi sono avvicinato molto alla cultura giapponese giocando a Tenchu 2 , per Playstation. Avevo circa 12 anni ma l ‘ambientazione di quel gioco mi ha fatto avvicinare molto a quel paese cosi lontano ed affascinante, interessandomi così tanto che ho iniziato a studiarne la storia e ad avere l’ ambizione di poterlo ammirare di persona, un giorno…(10 anni dopo) |
Davide | L’interesse per il Giappone è iniziato da piccolo, penso già dalle scuole elementari, quando vedendo i cartoni animati giapponesi in TV ne rimanevo affascinato e rapito. Con il passare degli anni questo interesse è cresciuto allargandosi anche alle tradizioni e alla cultura giapponese fino ad arrivare alle arti marziali. Ad un certo punto però questa passione si è stabilizzata ed è stata quasi “accantonata”. Nel 2010, senza nessun motivo apparente, c’èstata un’esplosione vera e propria che ha risvegliato in me la passione latente che era stata alimentata nel corso degli anni precendenti. Nel 2011, grazie ad un offerta Alitalia molto conveniente, ho deciso che era giunto il momento di visitare realmente quel paese che ha fatto parte della mia vita fin da piccolo e che ho sempre sognato. |
Sara | Grazie al mio papà, amo il Giappone da quando ero una bimba. Per lavoro, viaggiava spesso, e beato lui ha girato il mondo; amavo guardare le foto dei suoi viaggi e ascoltare i suoi racconti. Le foto del Giappone e onestamente dell’oriente in genere, m incuriosivano da morire, per la loro diversità. La foto che amo di più, l’ha scattata a Dotonbori(Osaka), trovavo ipnotizzanti quelle insegne tanto particolari, con quei “segni” tanto misteriosi… I suoi racconti sul Giappone e le sue foto, mi hanno fatto sognare sin da piccola di poter visitare questa terra tanto lontana. I cartoni poi ,hanno fatto il resto. 😀 |
Daniela | Allora ho iniziato a interessarmi al giappone quando avevo 13-14 anni. Guardando i cartoni in tv mi sono sempre chiesta se il giappone fosse davvero come si vedeva nei cartoni e cosi due anni fa sono partita per il giappone ed effettivamEnte per alcuni aspetti era come si vedeva in tv invece per altri no. Ma cmq e’ stato un bellissimo viaggio mi ha fatto scoprire una nuova cultura tutta da scoprire… |
Valerio | Da quando ho cominciato a seguire i cartoni in tv, avrò avuto 5 anni credo..quello fu il primo vero contatto con questa cultura..ma è sempre rimasta una cosa cosi a livello superificiale..poi piano piano quando sono divenuto più adulto e grazie anche ad internet ho cominciato ad interessarmi sempre di più e più scoprivo, più mi piaceva…la cultura, i paesaggi, le tradizioni ,la modernità, ragazze assolutamente stupende e la completa diversità rispetto alla mia di cultura. Con una parola direi che la molla scatenante è stata la curiosità, e dopo aver toccato con mano me ne sono completamente infatuato, però “con riserva”, nel senso che mi piacerebbe fare un’esperienza di vita in questo paese più lunga per comprenderne appieno anche i difetti e la quotidianità della vita. |
Angela | Ho iniziato ad incuriosirmi a scuola media e ho continuato con l’università l’Orientale di NA laureandomi in scienze politiche per l’oriente specializzandomi sul Giappone nel lontano 1981. |
Claudio | Ho iniziato intorno ai 15/16 anni!prima con i cartoni animati in tv,poi con i fumetti e verso i 19 anni ho iniziato con i modellini dei gundam!mi sono informato sui prezzi in Giappone e da li è iniziato tutto!mi sono informato sul modo di vivere e appena ho potuto con un mio amico siamo partiti! |
Fino ad oggi quanti viaggi hai fatto in Giappone?
Michele | 4 |
Manuel | In sogno centinaia, ma effettivi due. 🙂 |
Enrico | Ad oggi ho fatto tre viaggi nell’arco di circa tre-quattro anni. |
Kyle | Ahimè… solo uno purtroppo. |
Lucia | Fino ad ora uno solo, ma anche perchè è stato fatto ad Aprile 2012 e ripartirò ad Agosto 2012. Il primo di una lunga serie. Il Giappone non rimane indifferente, anche per chi come me non nutre una passione ma una semplice curiosità, prima o poi ci torna. |
Ulisse | Ho fatto 2 viaggi: il primo nel 2007 da fine marzo a inizio luglio. Il secondo dal 1 ottobre 2010 al 14 marzo 2011. Per motivi di studio entrambi. |
Lay | Al momento, purtroppo, soltanto uno. Sono stata la primavera scorsa e spero vivamente di ripetere l’esperienza a breve perchè lì ci ho lasciato il cuore. |
Matteo | Solo uno (purtroppo). 🙂 |
Davide | Per adesso ho fatto due viaggi, gennaio 2011 ed aprile 2012, ma è solo l’inizio… |
Sara | Per il momento sono solo 3. 🙁 Il prossimo marzo se tutto va bene andiamo a quota 4. 😀 |
Daniela | Ho fatto due viaggio. Uno nel agosto del 2010 e l altro nel giugno 2011 |
Valerio | Uno solo per il momento: 10 giorni lo scorso giugno, ma ne prevedo molti altri, forse anche di lunga permanenza poichè mi piacerebbe imparare la lingua. alcuni hanno il “mal d’Africa” …bè io ho avuto il “mal di Giappone”. |
Angela | 5, 2 per piacere e 3 per lavoro |
Claudio | Ne ho fatti 3! Nel 2008 2009 2010 una volta con un amico e 2 volte con la donna! |
Quando hai deciso di fare il tuo primo viaggio hai avuto difficoltà nell’organizzazione? Sei partito da solo, in compagnia di amici/partner o con un tour di gruppo?
Michele | Partito da solo ma a Tokyo mi aspettava quella che poi è diventata mia moglie e ha organizzato tutto lei quindi è stato molto semplice. |
Manuel | Mi sono affidato ad un’agenzia, quindi non mi sono dovuto occupare di nulla a parte il passaporto. Sono partito con la mia ragazza. |
Enrico | Quando ho deciso di fare il primo viaggio sono partito da solo però, come detto in precedenza, avevo già delle conoscenze in Giappone. Per l’organizzazione non ho avuto grossi problemi in quanto ormai grazie ad internet diventa molto facile organizzare e prenotare viaggi anche in posti cosi lontani. |
Kyle | E’ stato un attimo! mi sono trovato nella condizione di avere il denaro e l’occasione, ed il resto è venuto da se. Siamo partiti io e mia moglie, fatto tutto da soli via internet, complice una promozione Alitalia. Non ho avuto molte difficoltà, soprattutto grazie al gruppo FB Giappone Italia, dove ho trovato tutte le risposte alle mille domande sorte. Prenotato il volo e gli alberghi (2 un hotel ed un Riokan), il resto è venuto da se, sulle ali della voglia e della passione per il Giappone! Ci siamo organizzati tutto io e mia moglie, alla fine è uscito un tour de force di 7 giorni a carattere spiritual gastronomico. 🙂 |
Lucia | Ho deciso di partire in solitaria, prima o poi avrei dovuto realizzare questo sogno /progetto. A furia di aspettare la compagnia giusta, con lo stesso interesse, il tempo passava e la paura di non riuscire mai a vederlo era direttamente proporzionale alla mia voglia di andarci. Così la notte di capodanno, per festeggiare l’anno nuovo,ho approfittato di una tariffa promozionale per i voli da Milano con destinazione Tokyo e prenotato su un sito gli alberghi con qualità /prezzo secondo le mie esigenze. In un secondo momento a cose quasi fatte un conoscente, conversando, m’informa che il suo soggiorno avverrà nello stesso periodo che avevo scelto, perciò decidiamo di condividere in alcune date la camera ( risparmiando ) e vedere gli stessi posti, stravolgendo e definendo così alcune mete. Con il Japan Rail Pass è stato molto semplice ed economico ( soprattutto con il cambio favorevole ) raggiungere alcune località fuori Tokyo e girare la città grazie alle linee JR, saltando anche qualche fila. Se si hanno le idee chiare e le giuste informazioni, organizzare non è complicato, ma una volta giunti a Tokyo orientarsi è decisamente un’avventura. Fortunatamente prima di partire ho conosciuto altre persone ( sul gruppo Giappone-Italia ) che avevano avuto questa esperienza precedentemente e ritrovandoci per una cena a base di ramen, ho potuto richiedere le informazioni e chiarire alcuni dubbi. |
Ulisse | Io andavo attraverso l’ Università Ca’ Foscari di Venezia. Mi ha fornito i contatti della scuola consorziata (Shibuya Gaigo Gakuin – molto friendly), e del “tugurio” dove alloggiare (cioé il J-Dream a Kappabashidouri famosa per le vettovaglie tipiche giapponesi, venti minuti a piedi dal Sensouji – Asakusa.) Ho fatto tutto il viaggio con un mio collega di università nonché mio amico. Abbiamo avuto un gran da fare con le carte, poiché ci saremmo fermati per più di tre mesi. Per il resto basta pagare e il gioco è fatto. |
Lay | Sono partita con mio marito grazie ad una piccola somma ricevuta per Natale. In quei giorni è uscita una promozione e certi del fatto che fosse “hitsuzen” (inevitabile) abbiamo prenotato volo ed alberghi in un battito di ciglia. I mesi successivi li abbiamo passati ad organizzare ogni tappa e grazie anche allo scambio di informazioni del gruppo giappone<3italia (italianjapan.net ;)) siamo riusciti a sistemare tutti gli altri dettagli. |
Matteo | Ho deciso di partire da solo fin dall’inizio, non avendo amici interessati e non ho avuto alcun problema nell’organizzare il viaggio grazie ai molti siti web contenenti consigli e dati utilissimi e precisi. (i giappo stessi, prima di muoversi, considerano tutto nei minimi dettagli .. vedi hyperdia ecc.) |
Davide | Nell’organizzazione no, ho reperito tutte le informazioni su internet. Ho chiesto ad un po’ di amici ma ho trovato solamente persone intenzionate “per finta” a partire, tranne un mio amico, sono infatti partito con lui. |
Sara | la prima volta sono partita con mia sorella, non abbiamo avuto alcuna difficoltà ad organizzare il viaggio perchè eravamo a casa di un amica giapponese che s’è occupata lei dell itinerario |
Daniela | Sono partita con il mio partner, non ho avuto difficolta nel organizzare il viaggio. Pero’ ho usufrutito dell agenzia viaggio per prenotare l hotel |
Valerio | difficoltà no. solo dei dubbi, ma ho scoperto un gruppo favoloso su facebook. ogni qualvolta che ho qualche incertezza le persone che vi fanno parte sono sempre pronte a schiarirmi le idee.preferisco andare all’avventura da solo, ma lì avevo dei contatti giapponesi quindi alla fine non ero mai solo.ho sempre avuto desiderio di andarci da quando mi diplomai alle superiori nel 2006,ma seriamente decisi di andare solo nell’autunno 2011 e cosi questo giugno 2012 ho messo per la prima volta piede in terra nipponica. |
Angela | sola senza prenotazione di hotel e a appena laureata a 23 anni |
Claudio | nessuna difficoltà!sono partito con un mio amico senza nulla di organizzato solo la prenotazione dell’hotel e gli yen ordinati in banca!poi ci siamo informati sul posto su cosa vedere e fare! |
Quanto tempo sei stato in Giappone la prima volta che ci sei andato e quali città hai visitato?
Michele | Due settimane fra Tokyo, Kyoto e qualcosa dalle parti di Izu. |
Manuel | Sono rimasto dieci giorni in totale, sei a Tokyo e quattro a Kyoto. |
Enrico | La prima volta sono stato in Giappone per 8 giorni e ho visitato Tokyo, Yokohama, Kamakura, Nikko e ho fatto un giorno in un onsen in un paesino sperduto del quale non ricordo il nome a circa tre ore a nord di Tokyo. |
Kyle | Solo 7 miserrimi giorni!!!T_T Ma abbastanza da visitare Kyoto (2 giorni non consecutivi), il tempio di Fushimi Inari e praticamente quasi tutti i quartieri di Tokyo, camminando come mai nella mia vita. |
Lucia | Il mio soggiorno è durato all’incirca quattordici giorni, partendo da Tokyo mi sono spostata alla volta di Kyoto, Nara, Himeji per poi rientrare a Tokyo, dove avrei dovuto rimpatriare. Avrei voluto visitare anche Nikko, ma ho scelto insieme agli amici di godermi la città di Tokyo visitando i principali quartieri. |
Ulisse | Sono arrivato a Narita- Tokyo a fine la ultima settimana di marzo 2007, ho preso lo Shinkansen con il JR Pass già attivato fino a Kyoto. Lì, siccome mi sarei fermato solo una settimana e era il periodo del Hanami, non ho badato a spese (anche perche non si sarebbe potuto fare altrimente) e ho prenotato 3 Notti al bellissimo Ana Hotel e altre 3 in un altro 5 stelle. Il tutto fatto con un giapponese scarso all’agenzia turistica che si trova nella stazione di Kyoto. Molto gentili le Signorine. Da lì i dintorni, compreso Nara. Poi alla volta di Tokyo. Non avendo giorni liberi filati e obbligo di frequenza e solo tre mesi, sono potuto andare solo a Nikkou e Hakone. Comunque sia, ho perlustrato da cima a fondo Tokyo. La seconda volta in Giappone sono stato in Hokkaidou (sapporo, hakodate, etc), a Hakone in cima al monte, a Yokohama, nella fantastica Kamakura e perfino al Fujisan. Devo ancora veder molto. ^^ |
Lay | Ahimè, solo una settimana visto che più di tanto non era possibile. Per questioni prettamente logistiche la visita si è quindi concentrata su Tokyo con annessa una “scappata” a Kyoto e al tempio di Fushimi Hinari. |
Matteo | non contando il tampo perso in aereo, ci sono stato 8 giorni e ho visitato tokyo ,nikko,il mt.fuji, hakone, kyoto, nara, hiroshima, miyajima e yokohama ottimizzando al massimo il poco tempo disponibile viaggiando anche di notte. |
Davide | La mia prima volta è durata due settimane e mi sono concentrato solamente sulla città di Tokyo per cercare di vedermela bene, più o meno tutta, senza fretta e anche in orari diversi. |
Sara | La prima volta, ho visitato Osaka, Nara e Kyoto. Ci sono stata per 2 settimane. |
Daniela | La prima volta che sono andata sono stata 15gg ed ho visitato solo tokyo. Invece la seconda volta sono stata 20gg ed ho continuato a visitare tokyo e poi kamakura ed enoshima ed anche tsujido |
Valerio | 10 giorni ed ho avuto modo di vedere tokyo e yokohama. non vedo l’ora di approfondire anche altri luoghi!! |
Angela | 3 settimane ………..e ho visto solo Tokyo |
Claudio | Sono stato una settimana e sono stato “solo” a Tokyo |
Quali sono la città e la cosa più bella che hai visto in Giappone?
Michele | Tokyo ma la cosa che mi ha colpito di più è forse il Toshogu di Nikko. |
Manuel | Kyoto mi è piaciuta moltissimo, e il Kinkaku-ji mi ha letteralmente incantato. |
Enrico | Secondo me la città più tradizionalmente giapponese che ho visitato è Kyoto (cioè come mi immaginavo il Giappone non avendolo ancora visitato) ma anche Tokyo non mi è dispiaciuta affatto!:) Per il cibo e per l’apertura dei giapponesi verso gli stranieri direi che Osaka è il top! Una delle cose più belle che ho visto in Giappone è stato il parco di Nara con i suoi centinaia e centinaia di daini che vivono in totale sintonia con l’uomo…cose così non si vedranno mai in Italia! |
Kyle | Beh…. devo dire Tokyo, dato che Kyoto l’ho vista davvero poco, benchè il suo stile retrò mi sia piaciuto un sacco. Quanto alla cosa più bella… Sarà anacronistico, con tutte le meraviglie, viste laggiù, ma mi è rimasto nl cuore il micro tempio di Inari con annesse volpine guardiane che ci trova ad Asakusa vicino al nostro Hotel, il Chisun Inn. Un santuario tascabile!^__^ |
Lucia | Sicuramente diventerò banale e scontata per tanti, però la città in assoluto che considero più bella tra le poche visitate è Kyoto. Per chi ama la tradizione, l’antica capitale è ricca di cultura, templi, pagode che si integrano molto bene con la parte moderna della città. Non esiste a parere personale la cosa più bella, ma la cosa più emozionante è girare per il quartiere di Gion al crepuscolo nel periodo del hanami, e fare un salto indietro nel tempo quando per caso puoi trovare maiko che si affrettano ad andare nei teatri o case da tè, magari prima di salire su un taxi si concedono per qualche foto ai turisti con espressioni civettuole. |
Ulisse | Ho visto Tokyo, Kamakura, Kyoto, Nikko, Sapporo, Hakodate, Nara, Yokohama, etc. Non posso decidermi su quale sia la cosa più bella in Giappone…posso raccontare l’esperienza piu bella: la notte di capodanno attraverso il Rainbow Bridge a piedi e vedo l’alba su Tokyo dalla spiaggia di Odaiba. |
Lay | Ho visto tante di quelle cose belle da poterci scrivere un libro. Dovendo scegliere, però, opto per il micro tempio di hinari che si trova ad Asakusa. Lì io e mio marito abbiamo preso l’abitudine di lasciare un’offertina golosa alle due volpi di guardia. 🙂 E’ uno dei ricordi più dolci che ho, insieme agli splendidi sakura in fiore. |
Matteo | Dato che sono affascinato dal giappone antico sono rimasto incantato da Nikko, dall Itsukushima jinja di Miyajima, dal parco e dal Todaiji di Nara… ma se proprio devo seglierne una direi Nikko perche ho trovato le sue bellezze innevate e ho trovato gente moto accogliente e disponibilissima. |
Davide | La città che più mi è piaciuta è stata Tokyo. La cosa più bella che ho visto è stata la Tokyo Tower (un simbolo indiscusso della città, per me), al tramonto, perché è stata oggetto di sogni e situazioni immaginate per anni e vederla finalmente dal vivo è stato davvero emozionante. |
Sara | Questa è davvero difficileeeeeeee mmmmm ci sono troppe cose belle. Non ti saprei dire onestamente qual’è la città più bella tra Kyoto e Tokyo… Io direi entrambe, perchè per come la vedo io incarnano lo spirito giapponese di tradizione e innovazione Stesso discorso per le cose più belle, ho pianto davanti alla Tokyo Tower, me la sono ritrovata davanti agli occhi la prima volta di notte illuminata…..mi sembrava di sognare. Stesso discorso per il padiglione d’oro, m ha tolto il fiato. 😀 |
Daniela | Per me e’ stato tutto bello, ma in particolare mi sono piaciuti i parchi, mi e’ piaciuta sopratutto tokyo perche’ puoi trovare tutto dal moderno all’antico basta girare per i suoi vicoli |
Valerio | avendo pochi giorni, ho potuto solo scoprire tokyo e yokohama e per il momento le cose che mi sono più rmaste in mente sono i favolosi scorci che la capitale può offrire anche nei principali quartieri diciamo più caotici.di yokohama sono rimasto colpito dalla zona di minato-mirai, il porto e quello che io ho definito il “love boulevard” cioè la strada dove fare belle passeggiate lungo il porto appunto, puntualmente pieno di coppiette. |
Angela | ………………difficile dire la cosa più bella, forse il parco imperiale con il palazzo imperiale con quelle mura mi ha trasportato ai tempi del giappone tradizionale lontano dal caos seppur ordinato contemporaneo |
Claudio | Ho visto solo Tokyo quindi per me è splendida, la cosa più bella è un po’ restrittivo!tra cultura persone luoghi non saprei cosa scegliere ma se devo dire una cosa direi il tempio Sensojii ad Asakusa con tutto il quartiere ovviamente un mix di moderno e antico da rimanere a bocca aperta |
Ti ha colpito di più il Giappone antico e tradizionale o quello moderno e tecnologico?
Michele | Quello moderno lo adoro ma quello antico è bellissimo, ha un fascino unico che si trova solo li, quindi quello antico. |
Manuel | Ho trovato conferme nella bellezza della tradizione, ma sono rimasto decisamente colpito dalle stranezze del Giappone moderno e tecnologico. |
Enrico | Mi ha colpito il modo in cui il Giappone riesce a mixare queste due cose…una terra in cui visiti un tempio tradizionale e poi giri l’angolo e ti trovi neon, maxischermi e negozi supertecnologici (specie Tokyo ma anche le altre grandi città non scherzano). Visitare il Giappone è come fare continuamente un salto nel futuro e uno nel passato! |
Kyle | Bella domanda… In realtà è proprio l’integrazione dei due stili così opposti ma così complementari a far si che il Giappone mi piaccia così tanto. Non potrei mai pensare ad un Giappone moderno senza il Suo lato antico! |
Lucia | Giappone tradizionale senza dubbio, anche se quello moderno e tecnologico ha pure il suo fascino tra luci, suoni, colori, stramberie mai viste e mezzi di trasporto. Ma la parte antica è ancora molto viva ed integrata in zone modernissime, come a significare che tutto è iniziato da li e niente è da dimenticare per questo molto importante. Se vuoi rispettare il presente del Giappone, devi capirne il passato, sembra esista così una tacita regola costantemente ben visibile a tutti. Chiaramente quando mi riferisco al Giappone tradizionale non voglio intendere solo castelli e musei, ma anche usanze e comportamenti che lasciano decisamente meravigliato chi le prova. |
Ulisse | Vorrei che mi passassi la definizione il “sincretismo tra tradizione e modernità”. Amo i valori e le antiche usanze che tuttavia non si sono perse e adoro l’efficienza e il genio tecnologico. |
Lay | Domanda difficilissima. Il Giappone lo adoro proprio per il suo essere contraddittorio in un modo del tutto naturale. Diciamo che, seppur di poco, il mio amore è più incentrato verso Giappone tradizionale. |
Matteo | sicuramente il Giappone antico e tradizionale, devo dire che quello moderno mi ha sorpreso meno di quanto mi aspettassi. |
Davide | Il Giappone antico e tradizionale, sicuramente, su cui ho sempre fantasticato sopra, però anche in parte quello più moderno, nonostante non sia un grande fan della tecnologia ultramoderna. |
Sara | Trovo meraviglioso il modo in cui tradizione ed innovazione si sposano. ;D |
Daniela | Mi ha colpito di più’ il giappone moderno. Perche visto che io abito nel sud dove la tecnologia e’ poca sono rimasta sbalordita a vederne cosi tanta. |
Valerio | entrambi affascinanti e particolari rispetto al nostro mondo europeo, ma se dovessi per forza scegliere direi il moderno dato che noi qui non siamo abituati a certe cose. |
Angela | certamente quello tradizionale con la sua cultura così penetrante che credo abbia influenzato e non poco il giappone moderno e tecnologico, |
Claudio | In egual misura!un pari merito!è un mix perfetto tra antico e moderno! |
Durante il tuo viaggio hai avuto difficoltà a relazionarti con i giapponesi o sei riuscito a fare nuove amicizie senza problemi? Sei ancora in contatto con i giapponesi che hai conosciuto?
Michele | Grazie a mia moglie nessun problema e avendo cominciato a studiare la lingua va meglio, ho contatti con amici che vivono li. |
Manuel | Ho fatto amicizia con semplicità e ancora oggi sono in contatto con i ragazzi e le ragazze giapponesi che ho conosciuto. |
Enrico | Sinceramente i ragazzi giapponesi e sopratutto le ragazze sono un pò diffidenti ad aprirsi con gli stranieri! L’importante è saperli mettere a loro agio! Si, sono ancora in contatto con molte persone in Giappone che considero degli amici! |
Kyle | Nuove conoscenze ne abbiamo strette, ma non con giapponesi, non avevamo abbastanza tempo per soffermarci e siamo partiti senza conoscere nessuno li. Abbiamo incontrato alcuni iscritti al gruppo FB Giappone Italia… dall’altro capo del mondo. buffo no? Tuttavia, non abbiamo avuto la minima difficoltà ad interagire coi giapponesi, gentilissimi con noi, soprattutto se si rendevano conto che noi rispettavamo le loro usanze. Quel poco di giapponese che abbiamo imparato studiando ci ha aiutato a sopperire laddove l’inglese non era sufficiente. |
Lucia | No, relazionarsi con i giapponesi è senza dubbio la cosa più facile che ci sia, anche se non conosci la lingua tentano in ogni modo di capire ed essere d’ aiuto se ti trovano in difficoltà o chiedi un informazione. A me era capitata una signora ( la prima a cui ho chiesto un informazione )che senza esagerare mi ha portato la valigia fino l’albergo che non trovavo. Purtroppo non mi è stato possibile per questioni di tempo riuscire ad allacciare nessun tipo di rapporto stretto. Le persone sono molto disponibili, cortesi e responsabili, ma essendoci ritmi molto alti è stato impossibile. |
Ulisse | Io partivo avvantaggiato perché conoscevo gia diversi edokko che avevano vissuto a venezia. ho fatto amicizia “sporadicamente” con alcuni loro amici. Tuttavia, in entrambi i dormitori vivevano solo gaijin. Quindi principalmente ho fatto amicizia con cinesi, coreani, russi alcuni spagnoli etc. Con i Giapponesi è difficile…perché sono sempre molto impegnati e han mille cose da fare. Ad ogni modo, sono riuscito a fare amicizia con tre ragazzi in gambissima giapponesi: un ricercatore della Todai con quale mi sento spesso, un dipendente dell’ODA col quale abbiamo fatto cene, e un altro 30enne appassionato di calcio. Li sento ogni tanto. Nettamente più facile far amicizia con le ragazze. Piu o meno ci sentiamo almeno una volta al mese. |
Lay | Le difficoltà sono state esclusivamente linguistiche ma grazie alla loro voglia di aiutare e di comunicare e all’inglese di mio marito (XD) sono sempre riuscita ad avere le informazioni necessarie, muovendomi senza problemi. Abbiamo avuto modo di chiacchierare con un paio di loro (uno davvero simpatico sul volo di ritorno) ma nel poco tempo che siamo stati non abbiamo avuto modo di far nascere delle amicizie. Spero di rifarmi con il prossimo viaggio. 🙂 |
Matteo | purtroppo è stato un vagabondaggio quindi non avendo messo “radici” non ho avuto modo di relazionare con nessuno, per questo credo di essermi perso una bella parte del giappone: la gente. non potrai mai conoscere davvero la loro cultura se non hai modo di interagire con loro. ma in quelle poche occasioni in cui ho parlato con loro non ho avuto alcun problema di interazione, nonostante parli praticamente nulla di giapponese. |
Davide | Mediamente nessuna difficoltà esagerata. Con un po’ di inglese e cordialità ho risolto sempre più o meno tutto. Sono in contatto con alcuni giapponesi che ho conosciuto sul posto ma solamente perché parlavano italiano, altrimenti sarebbe stato molto più difficile. |
Sara | Non ho avuto alcuna difficoltà a relazionarmi con i giapponesi, senza distinzioni d’età. 😀 Ho avuto modo di instaurare delle amicizie che sono cresciute nel tempo. |
Daniela | Non ho avuto diffocolta’ a relazionarmi,avevo gia alcuni amici prima di partire e ne ho conosciuti altri sul posto, senza alcun problema. Si sono ancora in contatto con gli amici giapponesi che ho conosciuto li. |
Valerio | avevo dei contatti prima di partire.a gennaio 2012 due ragazze vennero a visitare la mia città, Roma, cosicchè abbiamo trascorso quei giorni insieme.quando sono andato io a tokyo loro hanno ricambiato e in più ho avuto modo di incontare anche altre persone con le quali avevo solo una corrispondenza su internet.su dieci giorni di permamenza sono stato in compagnia di 9 persone differenti. con alcuni di loro ancora mi ci sento, ma la distanza purtroppo a volte può diventare frustrante.invece li per li ho conosciuto una sera due ragazzi che, attratti dai gaijin, si mostrarono molto socievoli infatti mi invitarono il giorno dopo a seguire una loro lezione di inglese in un istituto e io ci andai partecipandovi con entusiasmo e curiosità e conoscendo anche altri giapponesi di differenti età. tutti molto cortesi e disponibili al confronto. |
Angela | ho fatto facilmente amicizia e mantengo costantemente i contatti con alcune persone che proprio questa pasqua sono venute in Calabria a trovarmi |
Claudio | A relazionarmi no ho avuto problemi sono molto stati disponibile ad aiutarmi quando ne ho avuto bisogno .Amicizie non ne ho fatte a Tokyo conosco giapponesi qua in Italia e mi hanno aiutato quando ero la! |
Descrivi con due parole la tua prima esperienza in Giappone.
Michele | Blade Runner. |
Manuel | MI – HA – CAMBIATO… sono tre, spero vada bene lo stesso. 🙂 |
Enrico | Se devo usare proprio due parole per descrivere il Giappone… Pace e Rispetto! 🙂 |
Kyle | Semplicemente meravigliosa! |
Lucia | costantemente felice. |
Ulisse | Preziosa e illuminante. |
Lay | Un sogno. Indimenticabile. |
Matteo | Come me la aspettavo (aspè, sono 4) 🙂 |
Davide | Impatto straordinario sotto ogni punto di vista, ho trovato un paese più bello di quanto già mi aspettassi. |
Sara | Indimenticabile e incredibile. |
Daniela | Oh c***o sono in un posto fighissimo senza sporcizia sui marciapiedi con gente educata. |
Valerio | …mi ha scosso il cuore…uno tsunami nell’anima.. |
Angela | ero letteralmente stupefatta calpestare i Kanji, e vedere le due anime del giappone quello tradizionale e quello moderno apparentemente così contraddittorie ma intimamente vicine. Ero stupita da tutto ciò che mi circondava ma mi sentivo molto familiare.La cosa più negativa che ricordo è l’odore dei gas di scarico delle auto mai più ritrovato |
Claudio | Solo 2??? Una cosa grandiosa!un immersione in una cultura totalmente diversa dalla nostra, una civiltà di grande spessore e piena di cose da scoprire! |
In futuro pensi di tornare in Giappone? (Risposta secca SI/NO)
Michele | Si. |
Manuel | SI. |
Enrico | SI. 🙂 |
Kyle | Si. |
Lucia | Si. |
Ulisse | SI. Spero di tornarci ogni anno almeno in vacanza. |
Lay | Si. |
Matteo | Si. |
Davide | SI. |
Sara | Si. |
Daniela | Si. |
Valerio | Si. |
Angela | Si. |
Claudio | SI! |
Perché si? / Perché no?
Michele | Troppe cose da vedere e l’idea sarebbe di viverci. |
Manuel | Perché mi sono sentito a casa. |
Enrico | Diciamo perchè oltre ad incontrare un pò di amici, andare in Giappone mi fa scaricare lo stress che accumulo in Italia. E’ un pò come se mi ricaricasse! 🙂 |
Kyle | Perchè io in Giappone ho lasciato il cuore. ci vivrei, ci lavorerei, ci crescerei un figlio, godendomi la vita mia e della mia famiglia nel modo che mi fa star bene, cioè “alla giapponese”. Anche se so perfettamente che non saranno sempre rose e fiori (ma d’altra parte ovunque è così), sarei felice io e soprattutto mia moglie, cosa che per me è molto importante! |
Lucia | Perchè la serenità che ho provato anche stando in mezzo la gente qui non la provo. Perchè c’è qualcosa di significativo in tutto quello che guardo e che mi riporta al mio passato, quando lo sognavo dicendomi che ci sarei andata prima o poi.Voglio riprovare la sensazione di essere rispettata e trattata con educazione e cortesia che fanno parte di questa cultura accogliente e ospitale. Ma soprattutto, ci sono troppe cose ancora da vedere e da scoprire, in 14 giorni non si può nemmeno pensare di aver visto il Giappone ed è doveroso conoscere quindi capire meglio qualcosa che si ama. |
Ulisse | Perche lì mi sento rilassato. |
Lay | Perchè in Giappone ho lasciato il cuore. Perchè da quando sono tornata non passa giorno in cui non pensi a come sarebbe bello essere li. A come vorrei mangiare un nikuman, andare a visitare un tempio, camminare semplicemente per strada assaporando gli odori ed i colori di quella splendida terra. Con la mente è come se io e mio marito fossimo già li, dobbiamo solo trasportare il resto. 🙂 |
Matteo | perche ho visto tutto e niente. la prima è stata di prova, una bellissima infarinatura. ora vorrei viverlo davvero , per piu tempo, per apprezzare con la calma che merita le loro bellezze paesaggistiche e culturali e per capire meglio la gente che lo vive. |
Davide | Perché mi sono trovato benissimo, a mio agio, sia con il posto che con le persone. Devo vedere altre città del Giappone e lo devo visitare in più periodi dell’anno, anche se a Tokyo ci tornerei ad ogni viaggio. Sono stato più volte anche in altre parti del mondo ma quello che mi ha trasmesso il Giappone non l’ho riscontrato in nessun luogo. In altre parole ho il bisogno di tornarci. |
Sara | Oramai ho il Giappone nel cuore, soffro di notalgia, ho bisogno di quei profumi, le voci, i ritmi, insomma sono MALATA. |
Daniela | Perche’ voglio fare sei mesi di lingua alla scuola di nippori e trovare un lavoro cosi da stabbilirmi li |
Valerio | vorrei scoprire il suo lato più intimo, più quotidiano, vorrei imparare la lingua,scoprire altri paesaggi e continuare a consocere più persone possibili.. |
Angela | Sono stata invitata dai miei amici di tokyo |
Claudio | È un posto che mi ha toccato il cuore!non passa giorno che non pensi ad un momento che ho passato in Giappone!poi dovevo fare un piccolo tour da Osaka a tokyo come viaggio di nozze lo scorso anno, proprio nel periodo del disastro di Fukushima! Quindi con mia moglie ci siamo promessi di farlo quel tour!!! |