Ginkaku-ji e passeggiata del filosofo
Un viale costeggiato da camelie e siepi di bambù al termine del quale ci s’imbatte in una delle costruzioni indubbiamente più affascinanti della bella Kyoto: il Ginkaku-ji. Un tempio che trasmette pace e benessere solo a guardarlo e che è un luogo di rara bellezza, armonia e geometria. Maestoso nella sua imponenza, misterioso perché mascherato da una coltre di pini e di arbusti, questo luogo sacro è unico al mondo. E non è un modo di dire, ma un dato di fatto. Basterebbe anche solo l’edificio in sé a rapire gli occhi e il cuore, ma il fatto che il santuario sia calato in un paesaggio naturale a dir poco incantevole non è che un valore aggiunto. Si affaccia sullo stagno Ginsadan ed è protetto da decine di alberi che sembrano fargli da scudo. Gli stessi alberi che sono stati utilizzati per rivestirne le facciate, affinché il santuario potesse diventare parte integrante di questo splendido paradiso a due passi dal caos di Kyoto.
Oggi è un tempio, ma prima era la residenza di uno shogun
Il santuario Ginkaku-ji esiste grazie ad uno shogun, tale Yoshimasa Ashikaga, che nel 1482, dopo un conflitto durato dieci anni, decise di far costruire nella parte nord della città una villa. Il suo intento era quello di allontanarsi il più possibile da Kyoto, completamente devastata dalla guerra d’Onin, e di ricominciare da zero in un luogo nuovo ed ancora inesplorato. La dimora che volle per sé resistette nei secoli e convertita poi in un tempio dalla scuola buddista zen Rinzai. Il Ginkaku-ji, idolo della città, è costituito da tre parti: c’è la Hall di Kannon, dove trova collocazione la statua che raffigura appunto l’omonima dea tanto cara ai “cugini” di Tokyo, il Toguda, dove risiede invece la statua dello shogun cui si deve questo posto, e la sala principale Hondo, dedicata al culto e alla preghiera. Sebbene gli esterni siano architettonicamente semplici ed in totale sintonia con la natura circostante, gli interni sono ricchi di tesori da scoprire: vale la pena citare in tal senso le pitture di Taiga No Ike e di Buson Yosa, delle opere d’arte d’inestimabile valore che ben valgono una visita al santuario. Il giardino è tuttavia il vero fiore all’occhiello di questo posto, col suo monticello di sabbia che altro non è che il monte Fuji in miniatura e una collina al di sopra della quale ammirare il paesaggio circostante. Attorno ci sono muschi e siepi a perdita d’occhio che contribuiscono a fare del sito in cui sorge Ginkaku-ji patrimonio mondiale dell’Unesco.
PASSEGGIATA DEL FILOSOFO
Se non fossero appartenuti ad un’altra epoca e ad un’altra dimensione geografica, probabilmente neanche Aristotele, Socrate e Kant sarebbero stati in grado di resistere al fascino della cosiddetta passeggiata del filosofo. Un sentiero che si snoda per due chilometri costeggiando un fiume e che s’imbocca dal Ginkaku-ji per poi culminare nelle immediate vicinanze del santuario Kumano-Nyakuoji-jinja e del tempio Eikando. Ricade nel territorio del distretto di Higashiyama e si trova dunque nella zona est della città, facilmente raggiungibile con i mezzi pubblici da tutti gli altri punti d’interesse di Kyoto.
Quando l’hanami esplode, la passeggiata del filosofo si tinge di rosa
Questo bellissimo sentiero che s’inerpica in mezzo alla natura e costeggia, dicevamo, un canale d’acqua che venne costruito nel periodo Meji affinché potesse alimentare quella che fu la prima centrale idroelettrica del Giappone, i cui resti sono ancora visibili nei dintorni del tempio Nanzenji. Si chiama passeggiata del filosofo in onore di Nishida Kitaro, docente di filosofia dell’università di Kyoto e uomo di cultura molto apprezzato in tutto il Giappone. Quello che è ora quotidianamente percorso da migliaia di turisti era il sentiero lungo il quale ogni giorno Kitaro passeggiava per raggiungere la sede della facoltà in cui teneva delle vere e proprie lezioni di vita, più che di filosofia. E se chiudiamo gli occhi possiamo addirittura immaginarlo, con gli occhiali calati sul naso e lo sguardo sul Simposio di Platone, mentre attraverso questo sentiero che si snoda in mezzo agli alberi di ciliegio. Volendo individuare quale sia il periodo dell’anno in cui sia meglio visitarlo, sarebbe sicuramente quello in cui ricorre l’hanami, ovvero la fioritura dei ciliegi: l’evento, attesissimo dai giapponesi perché trasforma il volto delle loro città e dei sobborghi, si verifica solitamente tra la fine del mese di marzo e l’inizio di aprile, in concomitanza con l’arrivo della stagione primaverile. Quando l’hanami esplode, la passeggiata del filosofo trasforma il sentiero in una sorta di tunnel di colore rosa che rende questo luogo un piccolo ed indimenticabile angolo di paradiso. Naturalmente, com’è giusto che sia per un posto così ricco di attrattiva, lungo il cammino è possibile imbattersi in ristoranti e bar, caffè e botteghe di artigianato che si affacciano direttamente sul sentiero lastricato in pietra.
Informazioni
Nome in giapponese | 銀閣寺 (Ginkaku-ji), 哲学の道 (Tetsugaku no michi) |
Orario d’apertura | |
Giorni di chiusura | |
Costo d’ingresso | |
Indirizzo | 2 Ginkakuji-cho, Sakyo-ku, Kyoto 606-8402 Guarda sulla mappa |
Accesso | |
Sito web | www.shokoku-ji.jp |