Fumiko Enchi
Fumiko Enchi, nata come Fumiko Ueda il 2 ottobre 1905 a Tokyo, è stata una delle scrittrici giapponesi più eminenti del periodo Shōwa. La sua vita e il suo lavoro sono stati notevolmente influenzati dall’ambiente culturale in cui è cresciuta. Era figlia di Ueda Kazutoshi, un rinomato professore di linguistica giapponese all’Università di Tokyo. Sin da piccola, Enchi era stata introdotta al teatro Kabuki e alla letteratura grazie a suo padre e sua nonna paterna, che le aveva fatto conoscere i classici giapponesi come “The Tale of Genji”.
La carriera letteraria di Enchi iniziò nel 1926 con una piece teatrale in un atto intitolata “Birthplace”, pubblicata sul giornale letterario Kabuki. Questa fu seguita da “A Restless Night in Late Spring”, che venne pubblicata e messa in scena nel 1928. Tuttavia, dopo il matrimonio nel 1930, Enchi si rivolse alla narrativa, sebbene avesse difficoltà a pubblicare le sue storie iniziali. Nonostante queste sfide, perseguì la sua passione per la scrittura, traducendo anche “The Tale of Genji” in giapponese moderno e continuando a scrivere nonostante le difficoltà di salute, incluse una mastectomia e le complicazioni post-operatorie.
Enchi è meglio conosciuta per i suoi romanzi che esplorano le sfide delle donne nella società giapponese. Le sue opere più note includono “Onnazaka” (1957; “The Waiting Years”), che le ha valso il Premio Letterario Noma, e “Onna-men” (1958?; “Masks”). “The Waiting Years” è un romanzo ambientato nell’ambiente di una famiglia della classe alta giapponese negli ultimi anni del 19° secolo, che esplora la condizione delle donne in una società patriarcale. “Masks” è un altro dei suoi romanzi noti che continua a ricevere apprezzamenti per la sua profonda esplorazione delle dinamiche di genere e dell’identità umana.
Fumiko Enchi ha lasciato un’impronta indelebile nel panorama letterario giapponese, con le sue opere che continuano a essere studiate e apprezzate per la loro rappresentazione autentica e penetrante delle esperienze delle donne e della società giapponese. Le sue riflessioni sul genere, l’identità e la sessualità, insieme alla sua abile narrazione, rendono Enchi una figura letteraria di rilievo, il cui lavoro continua a risuonare con i lettori di tutto il mondo.