Francesco Bellissimo, un italiano famoso in Giappone!
Discutendo sul personaggio di Girolamo Panzetta, vengo a conoscenza di Francesco Bellissimo, un ragazzo partito dall’Italia alla volta del Giappone, che è riuscito ad ottenere un grande successo, anche a livello mediatico.
La mia curiosità mi porta a informarmi meglio, perciò scopro che oltre a comparire in trasmissioni televisive, scrive su giornali ed è autore di libri di cucina italiana, ma la sua carriera nasce in Italia come disegnatore di manga (incredibile se consideriamo che nel nostro Paese è molto difficile fare il mangaka di professione).
Realizza infatti “Roma–kun” (www.bellissimoyoshi.net/romakun/), una piccola opera che gli fa vincere un concorso per mangaka esordienti, dove tenta di spiegare la mentalità italiana ad una differente estrazione culturale, affiancando personaggi come Totti e Leonardo Da Vinci.
Scopro inoltre che è presidente del Roma Club Giappone, oltre che dell’Associazione d’Arte Culinaria italiana in Giappone (Italia Ryori Kenkyukai), e ancora presidente del team “Cooking Bellissimo”, insegna cucina italiana e si definisce un ponte culturale tra i nostri due Paesi.
Dopo aver terminato gli studi a Roma in una scuola d’arte ha conseguito una laurea in filosofia e, se ancora non bastasse, appassionato di arti marziali sin da piccolo, pare sia stato anche un karateka. Piace moltissimo al pubblico giapponese, soprattutto a quello femminile, tanto da essersi meritato il soprannome di “Italia no Taneuma” (stallone italiano). Ma avrà almeno un difetto?!?
Ok, a questo punto dobbiamo proprio fargliele un paio di domande a Bellissimo-san…
Nato e cresciuto a Roma, madre giapponese, perché hai scelto il Giappone invece dell’Italia?
Semplicemente perché mi ha offerto maggiori possibilità. Se la situazione italiana fosse stata più favorevole molto probabilmente sarei rimasto. A parità di bellezza ed eleganza scegli la donna che te la da!
Sei un personaggio ormai molto conosciuto, quando hai deciso di trasferirti dall’altra parte del mondo immaginavi di ottenere questo successo?
Quando mi sono trasferito l’unico mio obbiettivo era quello di apprendere il più possibile. L’esperienza all’estero ci arricchisce interiormente, ci apre la mente a nuovi orizzonti, e ci propone nuovi incontri. L’italiano all’estero ha “successo”… con le donne! Le trattiamo bene e le facciamo sentire importanti.
Tantissimi italiani appassionati di Giappone sognano di viverci, conoscendo molto bene la vita in questo Paese quali consigli ti sentiresti di dare?
Noi italiani abbiamo individualità spiccate ed uno dei nostri pregi è quello di essere abilissimi oratori. Il mio consiglio è saper ascoltare e rimanere sempre umili apprendendo il più possibile dalla cultura del luogo. Sono convinto che l’individualità italiana ha possibilità di affermasi ovunque all’estero.
Prima di raggiungere la notorietà hai dovuto affrontare delle difficoltà per adattarti alla vita in Giappone?
Dipende dal punto di vista. Secondo me non esistono cose facili o difficili, esistono cose che sappiamo o non sappiamo fare. Le difficoltà fanno parte della quotidianità ed è grazie a loro che miglioriamo. Ogni difficoltà che ho affrontato e che affronterò mi porta sempre a nuove scoperte.
In TV appari come un italiano giocherellone, simpatico, di successo con le donne e abile in cucina. Ci si chiede se questo non sia quello che i giapponesi vedono nell’uomo italiano medio, è realmente così?
Ovviamente c’è uno stereotipo italiano. Non so se sia un bene o un male, ma fatto sta che mi devo contenere in televisione. In realtà sarei molto ma molto più giocherellone!
Sembri sensibile al ruolo della donna nella società giapponese, noti differenze sostanziali con quello occidentale?
E’ un discorso complesso. Sia in Italia che in Giappone in maniera diversa c’è ancora tanto da fare per le donne. Attualmente in entrambi i Paesi la donna risente troppo della pressione culturale e sociale. Dovremmo imparare dagli animali.
Cosa vorresti fare da “grande”? Quali sono i tuoi obiettivi?
Continuare ad imparare ed avere sempre dei progetti nuovi! L’importante è non parlarne troppo.
Pensi mai di tornare in Italia a vivere?
L’Italia è un Paese fantastico per le vacanze.
Intervista a cura di Lucia Agostini