Fuga dei cervelli o transumanza delle capre?
Gli italiani all’estero possono essere suddivisi in due grandi categorie. Nella prima rientrano quelle persone di mente aperta, andate in un Paese straniero per inseguire un sogno, per ricercare una crescita personale o professionale. Poi c’è l’altra parte, sicuramente più piccola ma molto più rumorosa, composta da gente arrogante e ottusa, quelli che per imporre le proprie ragioni sugli altri sanno utilizzare solo il tono della propria voce. Parlo di quei personaggi che ogni giorno danno il loro contributo alla diffusione dello stereotipo italiano “stupido e cafone”.
Purtroppo il Giappone non fa eccezione in questo, e fra i pochi italiani presenti, può capitare di trovarne alcuni che definire imbarazzanti è riduttivo, per non parlare di quelli che si sono stabiliti qui nonostante il disprezzo nei confronti del Paese che gli ha dato ospitalità ed una prospettiva di vita migliore rispetto all’Italia.
Ognuno è libero di vivere la propria vita come vuole, fin quando non nuoce a nessuno, ma sono profondamente convinto che chiunque vada in un Paese straniero, e vi trovi accoglienza ed ospitalità, abbia il dovere di accettarne le regole e le tradizioni cercando di integrarsi nel miglior modo possibile, comportandosi con rispetto e civiltà. In caso contrario può tranquillamente andarsene da un’altra parte senza che nessuno si rattristi per la sua dipartita.
Inutile dirvi che la “minoranza rumorosa” degli italiani in Giappone non ha la più pallida idea di cosa sia il rispetto per una cultura lontana dalla nostra. Per alcuni le differenze culturali rappresentano una barriera insormontabile, soprattutto perché non fanno il minimo sforzo per comprenderle. Sfogano le proprie frustrazioni sbraitando e lamentandosi di tutto, dipingendo i giapponesi come un popolo di razzisti e di intolleranti, per il semplice fatto che agli stranieri presenti in Giappone viene imposto di rispettare leggi e regole come a tutti gli altri cittadini. Ho addirittura sentito persone vantarsi di una presunta superiorità morale, quella che ai miei occhi appare piuttosto come ottusità mentale.
Lo scopo di questa mia riflessione, un po’ amara, è invitarvi a non prendere per buono tutto quello che sentite dire da certa gente, che millanta di conoscere “la verità” su questo Paese. Con tutti i pregi e difetti che cerco sempre di raccontarvi il Giappone si dimostra un Paese stupendo, proprio per le sue contraddizioni. Fate un viaggio qui, scoprite questo piccolo angolo di mondo facendo esperienze dirette, sulla vostra pelle, e non date giudizi in base a quello che sentite dire in giro. Dopo aver vissuto personalmente le vostre esperienze potrete formarvi da soli una vostra opinione, basta che lo facciate nel rispetto della cultura di chi vi ospita. Se non ne siete in grado, per favore, rimanete a casa vostra.