5 ragioni per NON vivere in Giappone
Oggi parlerò di quelli che sono da molti considerati i principali motivi per NON vivere in Giappone: cinque problemi che gli stranieri che decidono di trasferirsi in questo Paese sono destinati ad affrontare.
Spesso mi scrivono persone che dopo aver fatto un viaggio in Giappone cominciano a pensare come sarebbe bello abitarci. Questo è un Paese senza dubbio meraviglioso, che affascina quasi tutti i viaggiatori e lascia sempre un forte desiderio di tornarci, ma viverci è un’esperienza completamente diversa, che richiede grande capacità di adattamento e apertura mentale.
Per una visione d’insieme più completa ti consiglio di leggere anche i motivi per vivere in Giappone.
Le regole scritte e non scritte del mondo del lavoro
Non è un mistero il fatto che i ritmi imposti dal lavoro siano a dir poco elevati in Giappone, ma questa cosa è spesso sottovalutata. Eccezion fatta per chi ha la possibilità di avviare un’attività in proprio e per pochi altri, gli stranieri che intendono lavorare qui devono prepararsi ad una lunga serie di sacrifici e compromessi.
Le numerose ore di straordinari, a volte nemmeno pagate, sono all’ordine del giorno come il fatto di eseguire compiti non previsti dal contratto. L’obbedienza ed il rispetto sono qualità indispensabili, ed obiettare qualcosa al proprio datore di lavoro o ad un superiore di sicuro non aiuta a fare carriera o mantenere il posto.
I giorni di riposo sono pochi, e quando una persona non può recarsi al lavoro per malattia solitamente le assenze vengono scalate dalle ferie. Per i lavoratori dipendenti esistono meno tutele rispetto all’Europa: i sindacati sono estremamente deboli e licenziare qualcuno è abbastanza semplice.
Una delle più comuni regole non scritte è quella di partecipare alle uscite con i colleghi: in Giappone quasi tutte le aziende organizzano con una certa frequenza bevute e uscite per il dopolavoro e per i fine settimana. Partecipare non è obbligatorio ma è come se lo fosse, perché sottrarsi più volte a queste attività preclude la possibilità di integrarsi nel gruppo e di fare carriera.
L’inflessibilità
La rigidità e l’attitudine al rispetto delle regole sono probabilmente le caratteristiche più note dei giapponesi. Si può dire che queste siano le qualità che permettono alla società nipponica di funzionare così bene ed essere spesso un modello mondiale di efficienza, precisione e puntualità. Il lato negativo però è un’eccessiva mancanza di flessibilità in tutti gli aspetti della vita, che non di rado porta le persone in situazioni che dal punto di vista di uno straniero possono sembrare al limite dell’assurdo.
Anche le cose più semplici rischiano di diventare complicatissime se escono leggermente al di fuori degli schemi: ci sono procedure da seguire praticamente per tutto, e non sono escluse le relazioni umane. Commettere uno sbaglio nei confronti di una persona, anche se involontario, può compromettere irrimediabilmente il rapporto, senza che venga data la possibilità di riparare in alcun modo.
Le barriere culturali
Farsi nuovi amici, aprire un conto in banca, prendere in affitto un appartamento, e tante altre situazioni comuni a chiunque si trasferisca all’estero: tutto può diventare incredibilmente difficile se non si è preparati ad adeguarsi ad un sistema completamente nuovo.
Il Giappone è un Paese complicato da comprendere, e le cose peggiorano nel caso in cui non si abbia una sufficiente padronanza della lingua. Il segreto per superare le barriere culturali è questo: apertura mentale e spirito d’adattamento.
Il clima
Le temperature che troviamo in Giappone nel corso delle varie stagioni non sono molto differenti da quelle italiane, ci sono alcuni aspetti del clima però che possono essere davvero pesanti per una persona non abituata.
Prima di tutto bisogna dire che ogni anno si susseguono diversi periodi, di durata non breve, in cui aree molto vaste del territorio nipponico sono soggette ad un particolare accanimento da parte di Madre Natura. Fra agosto e settembre ad esempio c’è il picco della stagione dei tifoni che si formano nell’oceano e si abbattono sull’arcipelago causando numerosi disagi soprattutto a chi ha la necessità di spostarsi o di mettersi in viaggio.
Fra giugno e luglio invece c’è la stagione delle piogge: in questo periodo è bene uscire sempre con l’ombrello per non ritrovarsi all’improvviso completamente inzuppati d’acqua. In alcune zone del Paese la stagione delle piogge rappresenta un serio rischio per alluvioni e frane.
L’estate è a detta di tutti il periodo più duro, in particolare il mese di agosto e la seconda metà di luglio, non tanto per le alte temperature ma piuttosto per l’afa che è nettamente più elevata rispetto all’Italia. Per chi si trova in Giappone ad agosto è anche molto facile ammalarsi con febbre, raffreddore e mal di gola a causa dell’uso spropositato dell’aria condizionata in tutti i luoghi pubblici che sottopone la gente a continui sbalzi di temperatura fra caldo e freddo.
I frequenti terremoti
In conclusione a questo elenco di ragioni per non vivere in Giappone ho scelto di mettere i terremoti. Il Paese si trova proprio su una delle zone del pianeta in cui l’attività sismica è più elevata e le scosse di terremoto sono estremamente frequenti. Per chi vive nella zona di Tokyo, come la maggior parte degli stranieri che abitano in Giappone, essere svegliati nel cuore della notte dalla stanza che si mette a ballare è assoluta normalità.
E’ pur vero che tutte le costruzioni vengono sempre fatte seguendo le più moderne tecniche antisismiche e di conseguenza quando c’è una scossa anche forte il rischio che ti crolli qualcosa in testa è decisamente minimo, ma nonostante questo per alcune persone può essere molto pesante convivere con questi eventi.